I was enchanted to meet you ♥, (oneshot&storie)

« Older   Newer »
  Share  
‚chloe
view post Posted on 3/6/2011, 20:59





image
6. Up and Down
Chloe.
Valerio si trova davanti a me, esattamente a pochi centimetri dal mio viso.
È innamorato di me. Ancora. Ha aspettato quattro anni per me.
Mi ha cercato in ogni parte di questa città enorme. Lui non si è dimenticato di me.
Io? Io mi sono dimenticata di lui?
Chl. Tu, ti rendi conto di cosa provoca tutto questo? - mi guarda attentamente, sbattendo piano le palpebre – è da troppo tempo che io e te.. Non ci vediamo e, in una mattinata, mi sconvolgi la vita: siamo sicuri..
Porta il suo indice sulle mie labbra, zittendomi di sorpresa.
Val. Non ti ho sconvolto la vita. - sto per replicare ma, dolcemente, mi zittisce – ho fatto solo il modo di farla tornare quella di un tempo.
Mi allontano, voltandomi verso la cucina.
Devo stargli lontano. È meglio per tutti e due; la lontananza è un modo per ricominciare.. peccato che il mio cuore sia peggio di un martello pneumatico.
Quando sono vicina a lui, mi sento felice. Quando sento la sua voce, mi tranquillizzo..
Mi volto piano verso di lui, osservando. E poi sono pazza di lui.
Probabilmente troverei solo pregi, nonostante il suo caratterino.
Chl. Quella di un tempo ti amava. - mi blocco, lasciando cadere il discorso. Che cosa sto dicendo? Io lo amo tuttora. Anzi, ancora di più.. Ma ho paura. - ora devo mettere in chiaro delle cose.
Seh, Chloe. La verità è limpida. Tu lo ami, Lui ama te. Torniamo insieme e puff.
Mi guarda stranito, camminando velocemente verso di me.
Val. Tu mi stai dicendo che non mi ami.. - Beh, è quello che ti sto facendo credere. Chiudo gli occhi, rimanendo immobile sulla mattonella del pavimento di legno. - Io..
Appoggia la sua mano grande sul mio braccio, mettendosi davanti a me.
Chl. Tu cosa..
Rincontro i suoi occhi e, un fortissimo brivido, mi attraversa la colonna vertebrale.
Mi mancava da morire quel colore cioccolato. Lo avevo cercato in così tante persone eppure nessuno li aveva come i suoi.
I suoi erano unici. Espressivi, Caldi e Cioccolato.
Val. Io so di essere entrato così nella tua – imita le virgolette con una faccina stranissima - nuova vita.. Io sono pronto anche ad aspettare per te; Non ti sto chiedendo se mi ami, ora.. Voglio solo sapere se posso avere una seconda possibilità con te.. per un nuovo noi.
Continua a spiegare ma il cervello non riesce ad rielaborare niente delle successive parole.
Seconda possibilità. Chances. Chances.
Sono venuta qui per avere la mia seconda possibilità senza di lui.. e ora succede che lui mi chiede di farne parte.
Cosa diamine sta succedendo in venti quattro ore? Ho ritrovato Valerio e, in meno di sei ore, mi dice che mi ama ancora e, per completare la favolosa opera d'arte, dice che vorrebbe avere una seconda possibilità con me.
Tombola. Il problema maggiore è che io gliela darei pure ma poi chi mi assicura che non ha altri scopi?
Diamine sono proprio fiduciosa..
Chl. Vuoi una .. seconda possibilità.. con me?
Annuisce, prendendomi il viso a coppa.
Val. Vedi, Chloe, io ho provato davvero a dimenticarti – partiamo col piede giusto. Chiudo gli occhi, iniziando a mordermi il labbro inferiore – non sai in quante persone ti ho cercato.. Ma tu non c'eri. Tu sei unica e, soprattutto, sei la sola al mondo che io possa amare.
Stringo forte le palpebre, trattenendo le lacrime che sono pronte ad uscire.
Chl. Tu puoi amare.. Diamine, Vale, credi che, per me,sia stata una passeggiata? Sono venuta a Roma per te! Eppure tu ti divertivi comunque
Porto la mia mano sulla bocca, zittendomi immediatamente. Ho sputato la verità, dura e coincisa.
Val. Cosa stai dicendo? Chloe.


Valerio.
Sono esattamente ad un passo da lei. La fisso e la rifisso.
Posso notare che lei, nonostante gli anni, sia rimasta uguale. Anzi è ancora più bella, più donna ma sempre la mia piccola Chloe.
Purtroppo, anche se finge di fare la donna cambiata, è sempre.. Chloe.
Con i suoi enormi pregi e quei difetti che la caratterizzano dalla massa.
Il fatto che lei si morda continuamente le labbra è sintomo di insicurezza.
Il fatto che lei continui ad evitare il mio sguardo vuol dire che gli faccio ancora quell'effetto. Qualcosa che posso provargli solo io.. perché si vede cosa sono per lei.
Forse sono solo il suo passato.. o forse sono quello che potrebbe essere in un futuro. Il suo e, perchè no, anche mio.
Chl. Ti sto dicendo che io sono tornata a Roma e tu, dopo quel messaggio della presentazione all'Art Caffè, eri lì a strusciarti con una ragazza..
Apre i suoi occhi e noto che sono umidi. Vuole trattenere le sue lacrime ma, purtroppo per lei, riconosco i suoi occhi in mezzo ad una folla.
Gesticola animatamente, stiracchiando le dita della mano destra.
Ansia. Si sente insicura .. ma come non posso capirla.
Io mi ritrovo qui, esattamente davanti a lei, con ottomila pensieri.
Val. Tu.. ti sei allontanata per questo? - la guardo seria, senza distaccare il mio sguardo dal suo – Tu mi hai fatto aspettare quattro anni senza una motivazione e poi scopro che tu ti eri allontanata per una ragazza?
Incrocia le braccia sotto il seno, sospirando.
Chl. Beh si – abbasso il capo, ridacchiando. Ma, nonostante il tempo sia passato, è rimasta uguale. La solita credulona. La solita e tenera Chloe. - scusami se è poco. Ti vengo a trovare una volta e ti trovo che ti strusci con una.. E poi che diamine ridi?!
La guardo intenerito: è così bello vederla arrabbiata del nulla.
Val. Immagino che tu non abbia mai visto le mie vecchie fotografie..
Apre le braccia, alterata. I capelli gli pendono in avanti e, spontaneamente, porto la mia mano sulla sua guancia, spostandoli.
Sta per replicare ma rimane, con la bocca spalancata, ad aspettare che io sposti la mia mano.
Chl. No.. Non Camb..Cambiare Discorso – balbetta piano, facendomi capire che, nonostante il mio gesto non abbia avuto altri fini, per lei è stato qualcosa di diverso. Una speranza per me. - e poi che cosa centrano le foto nella discussione?!
Inizia a muoversi, evidentemente scossa dalla situazione.
Mi piace vederla in questi casi così fragile: mi fa capire quanto tenga a me.
Certo, non sarebbe giusto giocare con lei su questo livello.. però lei non mi manifesterà mai i suoi sentimenti con le parole.
Ci girerà e rigirerà attorno fino a quando dovrò tirargliele fuori con l'inganno.
Val. Diamine Chloe non vuoi capire che..
La blocco per il braccio ma mi fulmina con lo sguardo, facendomi capire che non devo toccarla.
Chl. Ambeh certo ora sono io che non capisco. Scusami se non ho la capacità di leggerti nella mente. - sussurro a denti stretti un “ continui a non capire” e lei, fissandomi incredula, inizia a scuotere il capo – perché diamine non dovrei capire?
Tolgo la mia mano dal suo avambraccio, scivolando verso il suo polso.
Val. Quella sera non ero solo per il semplice fatto che era venuta Valentina – abbassa il sopracciglio, aggrottando le labbra. -non dirmi che non ti ricordi chi sia..
Rimane in silenzio, abbassando la testa. Ecco il motivo di tutto: lei si era ingelosita di me.
Ma perché non è venuta a parlarmi quella sera? Perché ho dovuto aspettare tutto questo tempo per avere una spiegazione?
Chl. E tu ti strusci con tutte così o.. - Scoppio a ridere, facendogli la faccia più tenera possibile – Non provare a corrompermi con quel bel faccino.
Accenna un piccolo sorriso, sentendomi più sereno.
Poi la osservi in tutti i suoi piccoli gesti e capisci che lei è un bisogno quotidiano, che non c'è cosa migliore.
È rimasta la solita Chloe, la stessa che ha l'autostima che equivale allo zero al quadrato.
È rimasta la tenera Chloe, quella che piuttosto di parlare delle sue emozioni, ti abbraccia.
È lei. La ragazza che mi ha rubato il cuore. Si, come sono romantico quando sono con lei.
Val. Valentina era – si sposta dalla mia visuale, andando a sedersi sul divano nero. Appoggia la sua mano sul posto libero accanto a lei, sbattendola piano. Mi avvicino ad essa, rimanendo davanti a lei – la mia migliore amica.
Porta la mano sulla sua gamba per poi intrecciarla con l'altra. La tensione si sta facendo sentire: è decisamente papabile.
Chl. Dimmi se non sono stupida. - abbassa il capo, sospirando pesantemente – ho pensato che tu.. Ohddio Valerio ho rovinato tutto.
Porta le sue mani sul suo viso, notando la sua schiena muoversi a ritmo dei singhiozzi.
Avevo permesso a Chloe di allontanarsi da me. Avevo permesso alla mia Cenerentola di smettere di credere in me.
Quanto ero stato cieco: doveva, per forza, essersi allontanata per un vero motivo.
Appoggio la mia mano sulla sua schiena, avvicinandomi piano a lei.
Val. Ehi.. Chloe – toglie leggermente la mano per intravedermi dalle dita aperte – non voglio vederti piangere.
Si morde il labbro mentre io, non sapendo cosa fare, accenno un sorriso.
Chl..Sono una.. - sposta le sue mani sui lati del divano, dandosi una spinta per rialzarsi – cretina. Diamine sono così, cazzo, scema.
Gli prendo il polso, bloccandola sotto la mia presa forte.
Val. Basta Chloe – gli prendo il viso a coppa, scontrandomi con i suoi occhi pieni di lacrime. Sta soffrendo come un cane da quando abbiamo iniziato a parlare: non la voglio vedere così. - Non sei né stupida, né cretina. Vedi Chloe tu non hai rovinato niente: è tutta colpa mia. Io non dovevo comportarmi in quel modo.. ho permesso che tu ti potessi allontanare da me. Sono stato così stupido: sapevo che te la saresti presa se mi avessi visto con qualcun'altra.. e speravo tu fossi presente.. E non c'eri.
Abbassa il capo,notando la sua mano appoggiarsi sul mio braccio.
Chl. Potevo esserci. Io dovevo esserti vicino. - si morde il labbro, stringendo la mano a pugno – e tutta colpa mia. Io dovevo chiederti spiegazioni quel giorno.. Io sono proprio stupida.
Le sue spalle si muovono a ritmo dei singhiozzi ed io, intenerito e sapendo perfettamente cosa ha bisogno, l'abbraccio.
La stringo forte a me, sentendo le sue mani appoggiarsi sulla mia schiena.
Val. Ti prego – la mia voce esce calma e, decisamente, molto seria – Chloe non piange..
Appoggia la sua fronte sulla mia cassa toracica, stringendosi il più possibile.
Chl. Stringimi forte. - affondo il mio viso tra i suoi capelli, inebriandomi da quel profumo solo suo. - amami ancora.


Chloe.
Continuo a fissare il suo viso come lui fa esattamente con me.
Le sue braccia avvolgono il mio corpo, facendomi sentire così bene mentre la sua mano si dedica alla mia nuca, intrecciando le varie ciocche del capelli sulle sue dita.
È da così tanto tempo che non sto.. così bene.
Gli accarezzo la barbetta incolta, facendolo sorridere.
Chl. Non te la sei più tolta.. - annuisce, avvicinandomi meglio a lui.. sempre se sia possibile, dato che sono premuta contro il suo corpo – ti fa più nonno.
Sorrido mentre lui mi dà un piccolo colpetto sulla nuca.
Val. Non sei simpatica quando fai questi commenti sulla mia barba – alzo il sopracciglio, guardandolo perplessa – mi fa molto più sexy.
Scoppio a ridere, appoggiando la mia testa sul suo bicipite.
Chl. Ma in cinque anni non sei cambiato di una briciola. - lo guardo, sorridendo – la tua modestia è veramente imbarazzante.. Per fortuna che non siamo tutti e due così.
Il suo sorriso diventa una smorfia, appoggiando la sua mano sulla mia coscia per portarla sulle sue gambe.
Val. Noi due.. - il mio accenno di sorriso diventa un espressione seria, fissandolo negli occhi – è la prima volta che parli di un noi..
Mi mordo il labbro, portando la mia mano sulla sua guancia.
Chl. Non vuol dire che, anche se non siamo insieme, io non tenga a te.. come qualcosa di più di un amico. - spalanca gli occhi, direi decisamente. Che dichiarazione seria: fa dannatamente pena. Non potevi dirgli “ Valerio io voglio stare con te. Non ti voglio come amico”? Ovviamente devi girare intorno a ottocento concetti per arrivare al dunque. Furbacchiona. - non posso buttare via tutto quello che ho provato per te..
Porta la mano, appoggiata sulla mia coscia, sulla mia, spostandola dalla sua guancia.
Val. Hai provato.. - Scuote il capo, facendomi salire uno strano sentimento. - parli sempre al passato..
La sua voce esce glaciale e sa, come sempre, dove colpirmi.
Mi sta chiedendo di dirgli quello che penso realmente. Oh diamine perché è così difficile?
Sposto la mia gamba dalle sue, notando il suo corpo reagire.
Val. Toglimi una curiosità. - fissa la televisione spenta davanti a noi, non rivolgendomi un piccolo accenno del suo sguardo – tu, in questo periodo, hai avuto qualcuno..
Mi metto seduta accanto a lui, accavallando la mia gamba destra sulla sinistra.
Chl. Mi stai chiedendo se sono stata a letto con qualcun' altro? - volta piano il suo viso verso di me, fissandomi con quei occhi freddi – è assurdo quello che tu mi stai chiedendo..
Si copre il viso con le mani per poi alzarsi.
Val. è così dannatamente difficile parlare con te. - cammina a passi svelti davanti a me – tu sei così fottutamente cocciuta.. e lunatica.
Mi punta il dito addosso, iniziando a muovere la mano con nervosismo.
Val. Tu sei così strana. - premo le palpebre, alzandomi in piedi davanti al divano. - passi da tremendamente dolce a fottutamente complessa in meno di uno schiocco di dita. Con te non so mai come comportarmi: ci sono volte che posso buttarmi a capofitto nella tua testa e ci sono alcune volte che devo muovermi cauto perché non voglio farti male.. Dimmi tu come devo fare con te?!
La rabbia inizia a farsi sentire... o qualunque cosa sia. Non saprei nemmeno definirla così per il semplice fatto che.. Ha colpito i miei punti deboli.
Inutile prenderci in giro: Valerio mi conosce meglio di me stessa.
Marcio, nel senso della parola, verso di lui appoggiando con rabbia la mia mano sul suo petto.
Chl. Ma porca miseria. “ Dimmi tu come devo fare con te?” - imito la sua voce con un tono di sarcasmo – ma ti sembra normale che io ti risponda? Diamine Valerio sei tu che sei sbucato così dalla mia vita! Non ti ho chiesto né di cercarmi, né di fermarti stamattina. Tu potevi scegliere: io non ti ho mai costretto..
Piega le sopracciglia, accigliato.
Val. Ma diamine Chloe. Tu non ti sei fatta sentire per quattro anni! Questa nuova vita non mi dispiaceva.. almeno non c'era questa cosa.
Il mio cuore smette di battere per un secondo, facendomi indietreggiare.
Chl. Cosa? - La mia voce esce strozzata, nonostante non stia piangendo – tu stai dicendo che per te è tutto un oggetto..
Scuoto il capo, sentendomi una strana delusione invadermi.
Mi giro, camminando verso la porta.
Val. Intendevo che tra di noi ci sono così tante incomprensioni.. Non riusciamo a trovare un punto di incontro.. Tu non sei mai stato un oggetto per me.
Appoggio la mia mano sulla manipola, muovendola verso il lato d'apertura.
Chl. Il fatto del punto sappiamo entrambi come trovarlo.. - mi volto verso di lui – non prendiamoci in giro. Se tu sei qui ed io ti ho fatto entrare.. un motivo c'è.
Cammina piano verso l'entrata, accorciando le distanze.
Val. Dove vuoi arrivare? - apro la porta, facendogli segno di uscire – vuoi che me ne vada?
Abbasso la testa, fissando il pavimento con la speranza che lui segua il mio consiglio.
Avrei messo ancora una volta il punto alla nostra storia e avrei ricominciato..
Forse sarebbe stato più difficile.. ma la mia vita è fatta di complicazioni.
Val. Potrai cacciarmi via da questa casa quante volte vorrai.. ma vedi – porta la sua mano sul mio cuore, facendomi sussultare. - fino a quando non mi toglierai da qui, ti torturerai sul nostro futuro.. perché sai benissimo che se tu non provassi niente per me, non mi cacceresti da questa casa. Non vuoi che ti scombussoli la vita perché è meglio, a tuo parere, vivere in questa monotonia priva di sentimenti che rimetterti in gioco con me. Non sei nemmeno venuta a Roma ad affrontarmi..
Chiudo gli occhi, lasciando scappare una lacrima.
Chl. Mi stai facendo soffrire.. - stai colpendo sulla crepa del mio cuore – basta ti prego.
Prendo un gran respiro, guardandolo negli occhi.
Val. Preferisci una bugia o la verità, sapendo che questa può farti aprire gli occhi? Chloe tu.. sei strana.. ma sei unicamente tu..
Mi copro il viso con le mani, sentendo la sua mano accarezzarmi la spalla.
Val. Ti voglio far sapere solo che ero innamorato di te.. ma, diversamente da te, lo sono ancora e lo sarò anche nel futuro. - mi accarezza la nuca con le sue dita, facendomi rabbrividire – Spero che questa sia la scelta giusta, per te. Addio Cenerentola.
Appoggia le sue labbra sulla mia fronte, lasciandoci un dolce bacio.
Protezione. Dolcezza. Unicità.
Si stacca, camminando lungo il corridoio.
Posso fare solo due cose: fermarlo o lasciare che sia un “addio”.
Chiudo gli occhi, ripercorrendo le sue parole.
Ti torturerai sul nostro futuro.
Non starò più male. Posso continuare anche senza di lui.
.. vivere in questa monotonia priva di sentimenti che rimetterti in gioco con me.
Premo forte le palpebre, portando la mia mano sulla fronte.
.. ero innamorato di te, lo sono ancora e lo sarò anche nel futuro.
Chl. No. - apro gli occhi, camminando verso le scale – no, diamine no.
Inizio a fare le scale il più veloce possibile, cercando di non cadere.
Lo osservo dal dietro mentre, a testa bassa, scende lento.
Mi mordo il labbro, piegandomi sulle ginocchia con respiro affannato.
Chl. Vuoi sentire la verità? - si ferma davanti al portone principale, rimanendo in silenzio – vuoi sentire che hai ragione? Beh, ce l'hai. Hai ragione perché, per me, è meglio cacciarti via da casa mia che tenerti dal mio cuore. Hai ragione perché odio questa vita.
Mi copro il viso con le mani, sospirando.
Sento la manopola della porta aprirsi.
Chl. Hai ragione sul fatto che io parli al passato. Perchè io non sono solo innamorata di te, io ti amo.. e, questa mia paura di risbagliare con te, non mi fa fidare di me stessa. Tu non centri niente: devo solo sfogare la mia rabbia su qualcuno e.. dovevo dirtelo. Non so come tu prenderai questa cosa.. voglio solo farti sapere che spero tu possa fare la scelta giusta per te.
Tolgo le mani, guardandolo.
Il suo braccio sinistro pende sul suo fianco mentre la sua mano destra è stretta alla manopola della porta di legno.
Le sue spalle che si muovono a ritmo dei suoi respiri.
Nessuna reazione. Niente di niente.
Scuoto il capo, girandomi verso i gradini superiori.
Mi mordo il labbro, trattenendo le lacrime che vogliono scendere ma rimangono lì, nascoste sotto le mie palpebre socchiuse.
Non era bastata nemmeno la sua Chloe a farlo ritornare da me.
Salgo, col cuore in gola, ricordandomi quanto possa essere stupida.
Val. So di aver ragione – mi fermo, sentendo una scossa attraversare il mio corpo. - perchè vedi.
Mi giro verso di lui che si avvicina a me, con la sua tenera e goffa camminata.
Sale sulle scale, accorciando la distanza.
Chl. Hai ragione sempre avuto ragione. È colpa mia.. è sempre..
Si mette sullo stesso gradino, guardandomi negli occhi.
I suoi occhi, profondi e inquieti pozzi caramellati. Dolci iridi da color del cioccolato e venature calde, come il sole scontante del mezzogiorno.
Val. Tu parli troppo – appoggia le sue mani sui miei fianchi, avvicinandomi meglio al suo bacino – e.. vorrei fare una cosa.
Sento il suo viso avvicinarsi piano al mio, facendomi sudare freddo.
Il suo naso ritorna a sfiorare il mio, facendomi chiudere gli occhi.
Chl. Sei sicuro.. di volerlo fare.. - scuote il capo, ridendo. Il fatto che io sia a contatto con le sue labbra e, goffamente, stia cercando di farlo ragionare – insomma.. io..
Porta la sua mano sinistra sul mio viso, aprendo il palmo sulla mia guancia.
Sospiro, sentendolo avvicinarsi ancora di più.
Val. Vieni con me, Cenerentola.
Con dolcezza, avvolge il suo braccio attorno al mio fianco.
Saliamo le scale, facendomi segno di entrare nel mio appartamento.
Chl. Che vuoi.. - mi accarezza le labbra con il pollice, facendomi rimanere con le labbra semiaperte – fa.. fare.
Spinge la porta, portandomi piano al suo interno.
Val. Dov'è camera tua. - spalanco gli occhi, fulminandolo con lo sguardo – Ma sei sempre così maliziosa, Brutta porcellina.
Alzo gli occhi al cielo, puntando il dito verso il corridoio.
Chl. Dobbiamo andare di lì. - mi prende la mano, facendomi segno di seguirlo – e..
Le sue dita intrecciate con le mie mi fanno salire l'ansia.
Entriamo in camera mia, sentendolo ridere alla vista dei miei oggetti sparsi sul pavimento.
Tolgo la presa della sua mano, mettendomi davanti a lui.
Chl. Mica potevo immaginare che qualcuno si sarebbe presentato a casa mia, oggi.
Alza il sopracciglio, portando la sua mano sul mio mento per avvicinare i nostri sguardi.
Val. Non è una buona scusante..
Sorride piano, arricciando le sue labbra rosee.
Chl. È un modo di prevenire il furto di qualche ladro – scoppia a ridere, evidentemente sorpreso dalla mia “trovata” geniale – occhei. Il verbo “sistemare” non fa parte del mio dizionario.
Sghignazza, fissandomi con il sopracciglio sinistro rialzato.
Val. Non l'avevo intuito, sai? - abbasso le spalle, senza parole. Bella figura di merda, Chloe. Si, continuiamo ad umiliarci – dai, siediti sul letto che almeno è intatto.
Seguo perplessa le sue istruzioni, tirando il vestito fino alle ginocchia per coprirmi le gambe nude.
Si siede accanto a me, continuando a studiarmi con quegli occhioni castani.
Abbasso il capo, non riuscendo a reggere quel confronto.
Chl. Perché hai voluto portarmi qui? - lo guardo di sbieco, accertandomi che lui sia serio. Forse volevo che la prendesse in questo modo; mi avrebbe assicurato un discorso senza interruzioni.. - cioè qui, sul letto?
Sento la sua mano cercare la mia, inclinando le mie labbra in una smorfia di.. imbarazzo.
Muovo piano il mio viso verso di lui e ritrovo quegli occhi che, come sospettavo, cercano i miei.
Val. Qui, sul tuo letto, siamo stati insieme l'ultima volta.. e volevo parlarti di..

Valerio.
I suoi occhioni grigi continuano a fissare i miei.
Chloe, in questi anni, non tutto è andato come dovrebbe andare. Ho perso tutto: il mio lavoro, la mia voglia di cantare e mi ritrovo a fare il puttaniere in un locale per saldare i miei debiti, direi enormi. Mi faccio schifo da solo e sai perchè? Perchè, a me, quel lavoro non piace. Odio il fatto di finire nel letto di persone che mi vogliono solo per una sera.
Odio il fatto che loro non sono te.
Diamine sono pazzo di te e ho paura a dirtelo. Uscirei monotono e, soprattutto, non so come tu la prenderesti.
Stringo forte la sua mano, accennando un sorriso.
Val. Mi sei mancata.. - ma non è quello che volevo realmente dirti. Volevo aprirti realmente il mio cuore.. Ma devo muovermi piano verso di te. Muove il suo busto verso di me e, con la mano libera, mi accarezza la guancia. - da impazzire.
Mi avvicino piano al suo volto, cercando di annullare la distanza.
Porto la mano dietro il suo collo, ritrovando il suo viso a contatto con il mio.
Accarezzo piano la sua guancia con la punta del naso, scendendo piano sulla mandibola, fino al collo dove poso le mie labbra con dolcezza per imprimergli un piccolo bacio sulla giugulare.
Stringe forte la mia mano, rendendomi conto che il mio contatto la sta facendo impazzire.
Risalgo piano, baciandogli il volto lentamente.
La guardo e noto i suoi occhi chiusi; quello che sento io, lo prova anche lei.
Chl. Valerio.. - mi mordo il labbro, baciandogli piano la punta del naso – mi sei mancato anche tu.
Mi allontano meglio per guardarla negli occhi.
Sorridiamo entrambi per poi lei, di mia sorpresa, abbracciarmi forte.
Le sue braccia attorno al mio collo, il suo petto contro il mio e..
Diamine è così bello, sentirla mia.
Avvolgo le mie braccia dietro la sua schiena, affondando la mia testa tra i suoi capelli mossi.
Il suo profumo di fragola è rimasto uguale: tenero e dolce, come lei.
È particolarissimo: forse perché è un miscuglio di sette balsami o forse è la sua pelle.
Mi stacco da lei, rimanendo ad una distanza minima.
Ci guardiamo negli occhi, tornando seri.
Val. Il tuo profumo.. mi fa impazzire.
Porto le mie mani sui suoi fianchi, stringendola meglio.
Chl. Non ci trovo niente di così “buono” infondo.. - le sue parole si dissolvono nella stanza mentre io continuo a fissargli le labbra. Sono di un rosa tenue e, soprattutto, inumidite della saliva. Vorrei avvicinarmi.. ma poi non so come la prenderebbe lei. O mi dà uno schiaffo.. o mi asseconda - .. e quello alla fragola.
Sospiro, facendomi cadere a peso morto sul materasso.
E la domanda è c'è l'avrei fatta? Cioè avrei sopportato di stargli così vicino..
Si gira verso di me, ridendo.
Chl. Sei tenero quando fai così – porta la sua mano sul mio petto, toccandolo piano – sei stanco?
Stanco? Sarebbe meglio per te che io lo fossi. È per evitare di strapparti quei vestiti e fare altro.
Chiudo gli occhi, arricciando le labbra.
Val. Si, moltissimo – mando indietro le braccia, stiracchiandomi – diciamo che non ho dormito stanotte.
Sento il letto muoversi e la sua presenza farsi vicino.
Riapro gli occhi e, sorpreso, vedo che si stende accanto a me.
Chl. Cosa ti preoccupa? - porta la sua mano sul mio viso, accarezzando piano la mia guancia – quando fai così.. è perché sei dannatamente preoccupato.
La guardo col cuore in gola: come fa?
Arriccia il naso in una smorfia buffa, facendomi sorridere.
Mi appoggio sul fianco come lei, accarezzandogli i lunghi capelli.
Val. Diciamo che stanotte.. ho pensato tanto.. ad una persona.. - Ci guardiamo negli occhi. Uno sguardo ed è fatta. - e forse ora posso pensarci da sveglio.
Si morde il labbro e, intenerito, faccio finta di stiracchiarmi per aprire le braccia.
Si avvicina teneramente,appoggiandosi tra la mia spalla e l'incavo del mio collo.
Il suo profumo. La mia Chloe. Finalmente tra le mie braccia.
Chiudo il braccio attorno alle sue spalle, accarezzandole piano.
Chl. È così bello stare qui.
Gli tengo il gioco, assecondandola.
Val. Intendi in camera tua?
Alza lo sguardo, accigliata.
Chl. Si, come sei simpatico. Non ci metto molto a spostarmi sappilo, Scanu che..
Gli lascio un bacio sulla punta del naso, zittendola.
Val. Sei sempre così dolce.. e soprattutto così chiara nell'esporti.
Arriccia le labbra, alzando il sopracciglio sospettosa.
Chl. Tu vuoi un pugno sul naso – scoppio a ridere, sorpreso dalla sua tenera dolcezza – Valerio smettila dai..
Sorride anche lei, coprendosi con i miei capelli.
Torno serio, accarezzandogli il braccio.
Val. Non coprirti. - alza la testa, perplessa – non ho visto i tuoi occhi per quattro anni.. non nasconderli da me.
Si mordicchia il labbro inferiore, sorridendo successivamente.
Chl. Quattro anni senza di te. - mi guarda negli occhi – non è vero che la mia vita fosse chissà quanto bella. È venuta Sarah parecchie volte per accertarsi che non mi fossi tagliata le vene.
Spalanco gli occhi, spaventato.
Val. Tu.. non.. lo.. hai fatto..vero?
Inizia a scuotere le mani, ansiosa.
Chl. No. Non l'ho fatto.. ci mancherebbe solo questo nella lista delle mie disgrazie – sorrido mentre lei torna calma tra le mie braccia – è che lei guarda troppi film americani.
Arriccio le labbra, abbassando un sopracciglio.
Val. Ma in quale film lei si taglia le vene? Illuminami.
Fa una faccia pensierosa e mi viene voglia di baciarla.
Chl. Nessuno – scoppia a ridere e, quella sua tenera risata, mi riempie il cuore di gioia – che memoria penosa.
Rimango serio, continuando ad adorarla in silenzio.
Qualcuno può amarla come me?
Val. Sei il mio sorriso Chloe. - torna seria, alzando il suo viso verso il mio. Porto il mio palmo sulla sua guancia, avvicinandomi piano – io ho bisogno di te.. per essere felice.
Intreccia la gamba destra tra le mie, appoggiando il suo petto contro il mio.
Il suo battito batte all'impazzata e credo che il mio non sia da meno.
Il suo respiro sulle mie labbra e inclino leggermente il viso, strofinando il suo naso col mio.
Chiudiamo gli occhi, per poi calare sulle sue labbra.
Le mie labbra appoggiate alle sue e milioni di emozioni mi riattraversano.
Dopo quattro anni la risento mia. Solo mia.
Il gusto delle sue labbra è di quel caffè alla panna che tanto ama ed, ora, è sulle mie labbra. Con la lingua, seguo il contorno delle sue labbra, accarezzandole piano e assaporandole.
Le socchiude appena, permettendomi di succhiare la sua consistenza carnosa.
Gli lascio un piccolo morso sul labbro inferiore, tirandolo piano e lasciandosi sfuggire un gemito traditore.
La sua mano si infila tra i miei capelli e la mia, invece, si appoggia sul suo fianco spingendola sopra di me.
Ed ora siamo ancora noi.


Chloe.
Mi spingo maggiormente addosso al torace di Valerio, toccando con la mano libera, i pettorali coperti dalla maglietta.
Le sue mani mi toccano con bramosità e mi fanno capire che non c'è la fa più a trattenersi.
Dischiude le labbra e, direi finalmente, approfondiamo il bacio; la sua lingua che cerca la mia e il sapore del caffè, mescolato al sapore del suo piercing.
Lo accarezzo piano, sentendo la sua presa aumentare maggiormente in quel esatto momento.
Sorrido compiaciuta, nel momento in cui Valerio ricattura le mie labbra in un bacio diverso.
Un bacio bisognoso, passionale e soprattutto nostro.
Qualcosa da troppo tempo negato. Qualcosa che abbiamo dovuto cercare in altri.. ma che non era la stessa cosa.
E ci baciamo ancora ancora e ancora, sorridendo come due ebeti al momento in cui ci stacchiamo per prendere fiato.
Val. Fa caldo. - scoppio a ridere imbarazzata – tu non lo senti questa strana sensazione?
Mi mordo il labbro, cercando di spostarmi dal suo corpo.
Val. Dove credi di andare? - riprende le sue labbra tra le mie, baciandomi a stampo parecchie volte – ora sei mia..
Sorrido nel bacio, stringendomi contro il suo petto.
Porto la mia mano sui suoi fianchi, infilandola sotto per toccare la sua pelle bollente.
Val. Chloe – un piccolo richiamo mentre scende sulla mia mascella – stai giocando col fuoco..
Porto anche l'altra mano sul suo fianco, esattamente sopra il contorno dei boxer.
Chl. E se volessi scottarmi? - si ferma un'istante, guardandomi perplesso – non sono più una santa.
Mi spinge sotto di lui mentre, con la mano destra, si regge per evitare di schiacciarmi.
Ritorna sulle mie labbra, infilandosi tra le mie gambe semiaperte.
Porta la sua mano sulla mia coscia, muovendola a suo piacimento.
Mi morde forte il labbro, facendomi gemere dal dolore.
Val. Scusa. Non. Volevo – scende sul mio collo, lasciandoci piccoli baci – dimmi se mi devo fermare.
Una bomba di passione.
Sa dove toccarmi. Sa dove farmi morire.
Con le mani, mi aiuto a rialzargli la maglietta per toccare il suo corpo bollente sopra il mio.
Gli scappa un gemito appena io, con il pollice e l'indice, gli prendo il capezzolo tirandolo verso di me.
Val. Chloe.. Io non mi fermo se continui così.
Scoppiamo a ridere, rovinando l'atmosfera “sensuale” appena creata.
Chl. Abbiamo rovinato tutto – lo spingo accanto a me, facendo labbrucce – potevi darti una controllata..
Mi morde il naso, facendomi ridere.
Val. Sappilo che mi sono dovuto controllare. Tu e le tue manine curiose.
Faccio un sorriso soddisfatta di me stessa per poi abbracciarlo.
Chl. Le tue di certo non erano sante. - mi fa la linguaccia, sbuffando – bel porcellino.
Appoggio il mio mento sul suo petto, guardandolo sorridente.
Val. Chloe.. - gli accarezzo il viso – che facciamo ora?
Alzo le spalle, senza parole.
Chl. Facciamo un gioco? - mi guarda perplesso – facciamo finta di non esserci mai visti e di ricominciare. Volevi una seconda possibilità, no?
Mi prende il viso a coppa, rubandomi un passionale bacio.
Val. Non ti deluderò, te lo prometto.
Sorrido, ribaciandolo.
Chl. Ah, dimenticavo: il gioco inizia da domani. Ora sei tutto mio.
Mi stringe forte a sé,sorridendo.
Val. Non dobbiamo mentirci più.
Annuisco, fissando il muro bianco.
Chl. È meglio sapere la verità..
Mi accarezza le labbra, facendomi alzare il viso.
Val. Devo confessarti una cosa, Chloe.. - lo guardo perplessa, increspando un sopracciglio – io..

To be continued.


Edited by ‚quinn - 5/6/2011, 18:12
 
Top
‚chloe
view post Posted on 3/6/2011, 21:43





C'era una volta molti anni fa un bambino..
Nah, riproviamo. Non avevo mai pensato seriamente alla mia morte, nonostante nei mesi precedenti ne avessi avuta più di un'occasione..
 
Top
‚chloe
view post Posted on 5/6/2011, 00:09




7.Buongiorno Bell' Anima.
Chloe.
image


La vibrazione del cellulare mi fa tornare alla realtà, muovendosi piano sul materasso.
Mi stropiccio gli occhi con la mano, stiracchiandomi piano. Mugolo qualcosa di incomprensibile, allungando la mia mano verso il materasso.. vuoto.
Apro gli occhi, mettendomi seduta.
Chl. Valerio? - mi inginocchio, gattonando verso la sponda del letto. - Vale?
Mi siedo sul pavimento, alzando il copriletto.
Non c'è. Valerio non c'è. Chiudo gli occhi, mordendomi il labbro.
Allungo la mano verso la sedia dietro di me, impossessandomi della maglietta gigante.
Mi volto perplessa: questa è la sua maglietta.
La prendo tra le mani, portandola vicino al mio viso.
Il suo dolce profumo mi invade di quella sensazione di lui. La stringo forte, ripensando a tutto quello che ho provato in così poche ore.
Riapro gli occhi, tornando alla realtà. Ma se la maglietta è qui..
Mi alzo velocemente, indossandola. Apro la porta, camminando con rabbia verso il salotto.
Mi mordo il labbro con foga, cercando di darmi una calmata inutilmente.
Inciampo nei miei stessi piedi, ritrovandomi appoggiata al muro per reggermi.
Mi fermo esattamente alla porta del corridoio, spiando verso il salotto.
Il rumore del caffè mi fa tranquillizzare. È rimasto. Per me.
Indietreggio, andando verso lo specchio al centro del muro.
I capelli che mi pendono sul davanti, le labbra arrossate dai morsi e due occhiaie che fanno paura. Mi scuoto i capelli con la mano destra, sorridendomi allo specchio.
Sono bella. Sono bella. Alzo gli occhi verso il soffitto, iniziando a massaggiarmi inutilmente il viso per riavere quel aspetto “vivo”.
Prendo il mio labbro inferiore con il pollice e l'indice: lo tocco piano, ricordandomi le sue labbra sulle mie.
Sorrido, abbassando il capo. Ci siamo baciati così tante volte che, il pensiero di dover ricominciare con lui, mi fa paura.
Paura di sbagliare. Paura di non piacergli più. Paura che.. ,la mia decisione di aiutarlo, lo farà allontanare da me.
Tiro la maglietta verso il basso, coprendomi le gambe il più possibile.
Blatero troppo. Annuisco, accennando un sorriso.
Cammino in punta di piedi verso la cucina, cercando di non farmi sentire e di sorprenderlo.
È girato di schiena, a dorso nudo che barbotta qualcosa di incomprensibile.
Mi metto dietro di lui, appoggiando il mio mento sulla sua schiena.
Lo abbraccio, sentendo le sue mani appoggiare qualcosa sul davanzale.
Chl. Che stavi facendo? - sento che ridacchia, facendomi sbuffare per finta arrabbiata – che simpaticone..
Si gira verso di me, appoggiando le sue mani sui miei fianchi.
Val. Prima cosa: mi rovini le sorprese. - Sorrido, allungandomi per spiare oltre alla sua spalla. Mi spinge piano contro il tavolo, ritrovandomi a contatto col suo corpo. Il mio seno premuto sul suo petto, le nostre intimità che si sfiorano. Il mio imbarazzo e la sua malizia unita in un miscuglio perfetto. - e secondo.. Non mi hai nemmeno salutato.
Le sue labbra sono praticamente sulle mie; le separa forse un filo d'erba.
Chl. Buongiorno – porto la mia mano penzolante sulla sua guancia, accarezzandola piano – dormito bene?
L'innocenza di queste frasi non sono le stesse di stanotte.
E mi sono ripromessa di far finta che saremmo partiti da un nuovo punto.
Accenno un sorriso mentre lui, avendo capito che ci stiamo prendendo in giro, alza il sopracciglio increspando le labbra in una smorfia buffa.
Val. Dobbiamo continuare ancora così? - avvicina le sue labbra sul mio naso, lasciandoci un morso sulla punta – perché vedi io non vedo l'ora di baciarti.
Abbasso il capo, sentendo le sue labbra appoggiarsi sul mio zigomo.
Chl. Valerio.. il gioco.. - si stacca, facendo incontrare i nostri occhi – credo di.. essere.. stata.. abbastanza.. chiara.
Rimaniamo immobili, aspettando la reazione dell'altro.
Val. Io non credo di farcela - abbasso lo sguardo, evitando il suo – e nemmeno tu.
Ritorno a fissarli, mordendomi il labbro.
Chl. Abbiamo fatto un patto. - prendo un respiro profondo, sospirando – e non voglio infrangerlo.
Porta la mano appoggiata sul fianco sul mio mento, avvicinandomi di più ai suoi occhi.
Val. E stare con me, stanotte, era incluso nel pacchetto? - le mie palpebre cercano di contenere la verità, trasformata in lacrime – siamo stati insieme. Io non so cosa significhi per te.. Ma per me è.
Scuoto il capo, portando la mia mano sulla sua spalla.
Chl. Importante? Lo è stato anche per me. Non dovresti nemmeno metterlo in dubbio.. è che.. - scoppio a ridere, facendogli capire maggiormente quanto io sia tesa. Sussurra un “dimmelo e giuro che non mi fermo”– vorrei baciarti, abbracciarti.. Ma non so se..
Mi prende il viso a coppa, annullando la distanza.
Mi succhia il labbro inferiore, mordendolo piano per poi tracciare il contorno della mia bocca con la punta della lingua.
Avvolgo le mie braccia attorno al suo collo, avvicinandolo meglio a me.
Dischiudo le labbra, approfondendo il bacio ora più passionale. Il profumo di .. Valerio.
La sua mano si sposta dalla guancia alla mia coscia, sollevandola per portarla vicino al suo bacino.
Chl. Valerio.. - la mia voce esce seria, nonostante tutto. Sento che ridacchia, scendendo sul mio mento per lasciarci un morso – Valerio.
Le sue dita si affondano nella carne, facendomi soffocare un gemito contro le sue labbra.
Val. Giusto cinque minuti. - Scende sul mio collo, lasciando un bacio sulla giugulare. Accenno un sorriso, mandando indietro il capo per permettergli di proseguire lungo il suo percorso – poi mi tranquillizzo.
Sussurro a denti stretti, cercando di darmi una controllata.
Il cervello non riesce a formulare qualcosa che non sia diverso da “ ma perchè hai scelto di mettere in atto questo geniale piano?!”. Si, considerando il fatto che non so come uscire da questa situazione.
Si, perché giocare con lui significa darsi una controllata.. ed io non sarei riuscita a mantenere questo desiderio per un tempo superiore ai tre minuti.
Perché ho voglia di lui. Perché ho terribilmente voglia di quei occhi cioccolato. Perché voglio pensare a lui, non come ora.. ma come il mio Valerio. Qualcosa che mi appartiene, qualcosa che è legato a me ed io a lui. In un legame che nemmeno la distanza ha reso debole; si, decisamente indissolubile.
Mi fa stendere sul tavolo, salendoci sopra per poi sentirlo scricchiolare sotto di noi.
Sorridiamo, continuando a baciarci desiderosi dell'altro come un bambino con il suo ovetto Kinder.
Ecco; per me lui è il mio cioccolato preferito. Qualcosa in cui ho bisogno per trovare la mia serenità. Il mio dolce preferito, il posto in cui mi posso rifugiare.
Il posto del quale solo io e lui sappiamo l'esistenza.
Porta le sue mani sulla mia maglietta, rialzandola sopra i fianchi per toccare le gambe nude.
Val. Non ti sei rivestita. - abbandona le mie labbra, iniziando a baciarmi la mascella poco pronunciata – ti avevo pregato di farlo.
Sorrido, chiudendo gli occhi in preda al piacere più perverso che esista.
Chl. Sapevo di non riuscire a reggere questo gioco, stamattina – ridacchia, lasciandoci un morso – e poi è già un mese che continuiamo questa cosa. Pensavo.. Volessi.
Mi toglie la maglietta, ammirando il mio corpo come qualcosa di sconosciuto.
Val. Quei cinque minuti potrebbero diventare ore se tu non avessi degli impegni?
Avvolgo le mie braccia attorno al suo collo, sorridendogli.
Chl. Beh. Non credo servi stamattina.. e tu?
Ritorno sulle sue labbra, stringendomi contro il suo petto.
Val. Le mie care clienti saranno pronte ad aspettare per la mia ragazza.
Acciglio le sopracciglia, allontanandomi leggermente.
Chl. Valerio.. Che. - abbassa lo sguardo, fissandomi la gamba ancora pendente sull'angolo del tavolo – non dovresti dire questo.
Porta la sua mano sulla mia gamba, spostandola dal suo bacino. Si inchina sul pavimento, prendendo la maglietta per poi porgermela serio.
Val. Non volevo. È la forza dell'abitudine: sarà che non ti vedo come qualcosa di diverso.. Ma non preoccuparti; continuerò a desiderarti in silenzio come ho sempre fatto fino ad ora.
Va verso il fornello, spegnendo la fiamma sotto la padella calda.
Rimango immobile, guardandolo mentre si allontana, come ogni mattina, verso la porta.
Mi allungo per vedere cosa fa e, sorridendo, lo vedo barbottare qualcosa di indecifrabile.
È la forza dell'abitudine: sarà che non ti vedo come qualcosa di diverso.
E forse era il momento di fargli capire cosa è davvero per me.

Valerio.
Si, Valerio: sei proprio una grandissima testa di cazzo. Hai aspettato un mese che continuiamo con questa situazione e tu, ovviamente, che fai? Gli dici solo ora che la vuoi ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo della tua vita? Bravissimo; tu sai come farle cadere ai tuoi piedi le ragazze.
Scuoto il capo, iniziando ad insultarmi a bassa voce.
Abbasso i pantaloni per sistemarmi gli slip stretti per l'evidente eccitazione creata con la situazione appena conclusa.
Eppure non è la prima volta, soprattutto con lei.. ma nessuno mi fa quest'effetto.
È passato un mese, esattamente ventinove giorni, da quando abbiamo dato via al gioco.
Ci siamo visti parecchie volte durante le mattine, magari a berci un caffè.. ma nessuno dei due è capace di fingere: finiamo sempre per ricadere nella realtà. Quella in cui noi due ci amiamo, essenzialmente troppo.. Ma la finzione significa non perderla, la vita reale il contrario. Non posso ricominciare la mia discesa nelle “tenebre”, proprio ora che c'è la mia luce. Il mio appiglio e, per lei, l'esatto opposto.
Stringo forte il “cavallo” dei pantaloni, unendo velocemente i due lembi dei jeans.
Saltello sul posto, sistemandomi le all stars troppo consumate per essere adatte alla mia calzatura.
Mi giro verso la cucina, senza farmi vedere e la vedo, con una mano sopra l'altra e il capo abbassato. Perplessità; ci sono tante cose che amo di lei e questa è una di quelle. La vedi così spaventata sulla scelta che potrebbe prendere e soprattutto sa che una delle due esclude l'altra. Così cerca di scegliere per il meglio della persona a suo fianco, fregandosene di quello che conta per lei. Il mio sguardo finisce sul suo corpo, ammirando il reggiseno blu abbastanza imbottito che fa risaltare la sua carnagione biancastra. Il ventre piatto e quelle gambe snelle che si dondolano piano. Meravigliosa Creatura.
Scuoto il capo, infilandomi la maglietta grigia decisamente troppo grande per il mio fisico decisamente migliorato col tempo.
Raccolgo i capelli lunghi in una coda imprecisa, accarezzandomi senza volerlo le labbra.
Il gusto della sua caramella alla fragola è ancora impresso e, ripensandoci bene, non credo voglia mescolare questo con un caffè.
Le mie labbra rosee hanno esplorato il suo corpo stanotte ed eppure non posso pensare di dover aspettare così tanto tempo per rimpossessarmi delle sue.
Chiudo gli occhi, iniziando a ricordare.

I suoi capelli sciolti accarezzano piano il mio petto nudo, facendomi sorridere.
Chl. Valerio tu.. cosa? - alza il capo, fissandomi attentamente. Porta la sua mano tra i miei capelli, lasciandoli passare tra le dita – tu devi fidarti di me; Sono la tua Chloe.
Si mette sopra di me, sorridendomi con quelle labbra meravigliose.
Val. Io.. non sono fiero di quello che sono diventato. - increspa le labbra, abbassando le sopracciglia perplessa – non amo la mia vita. Da quando tu te ne sei andata, è come se tutto quello che per me era importante.. si sia trasformato nel mio peggiore incubo. Io sono un..
I suoi occhi spaventati mi hanno capire che qualcosa gli fa paura; dovrei dirglielo.
Sono un puttaniere. Vado con le donne che mi pagano direi profumatamente e alla mattina le lascio senza dirgli una parola: sono uno stronzo.
Quelle perle grigie iniziano ad inumidirsi di quelle lacrime che non riesce più a trattenere; non dovevo nemmeno accennargli dei miei problemi. Il tempo li avrebbe fatti uscire, così come i miei sentimenti verso di lei ancora vivi.
Chl. Cosa sei Valerio?! - sussurro a bassissima voce un “prostituto”, notando le sue labbra bloccarsi davanti alla mia affermazione – Cosa?
Val. Faccio il puttaniere. Vado con le donne per mantenermi! - alzo troppo la voce, rendendomene conto troppo tardi quando le sue labbra già tremano dalla paura – Chloe, scusami.
Abbassa lo sguardo, mettendosi seduta sul letto accanto a me.
Stupido, cretino. Comportarmi così con lei.
La imito, notando le sue spalle muoversi a ritmo dei suoi singhiozzi evidenti.
Avvolgo il mio braccio attorno ad esse, accarezzandole pianissimo.
Val. Ehi, Chloe.. - alza il capo, saltandomi addosso per stringersi tra le mie braccia – Ehi, ci sono io.
Un brivido mi attraversa la colonna vertebrale, facendomela stringere forte a me.
Il suo profumo mi invade di una sensazione di piacere così forte da sentire il mio corpo non controllarsi, a stretto contatto col suo.
Chl. Ti ho rovinato la vita. - la sua voce esce così bassa da aver addirittura pensato di essere diventato sordo – non dovevo partire. Non dovevo sparire; sono una cretina.
Appoggio le mie labbra sul suo lobo, iniziando a sussurrargli un “non è successo niente”
Si allontana, guardandomi negli occhi.
Chl. Ti prego lascia che io ti aiuti a renderti felice – le sue labbra tremano piano e la mia testa non riesce a capire cosa succede. Mi sento bene, ora.. Adesso che la sento solo mia. - farei di tutto..
La guardo serio, notando il suo sorriso accennarsi sulle labbra.
Chiudo gli occhi, sentendo il mio corpo muoversi sotto i miei vestiti.
Val. Allontanati per favore – rimane perplessa mentre io, senza fiato, inizio a respirare piano – non è che non ti voglio.. è che..
Abbasso il capo, facendogli capire cosa c'è che non va.
Segue il mio sguardo, scoppiando a ridere tra l'imbarazzo e l'innocenza del gesto poco puro.
Si copre il viso con la mano, sentendo la sua risata riempire quella camera tanto piccola e silenziosa.
Chl. Se.. Vorresti andare al .. - gli prendo la mano, stringendola piano. Rincontro i suoi occhi e, non so come, li rivedo ancora più belli di prima - .. bagno.
La sua voce diventa un sussurro inudibile e io, sorridente, inizio ad accarezzargli la guancia.
Val. Sei la cosa più bella della mia vita: ci sono voluti anni per ritrovarti ed ora sei qui, con me.. e pronta a ricominciare.
Le sue labbra si increspano in un sorriso sincero, avvicinandosi per lasciarmi un bacio innocuo sulla punta del naso.
Chl. Ma potevi avere chiunque.. Perchè hai cercato me? Io che sono così complessata, così imbranata così..
Gli prendo il viso a coppa, travolgendola in un bacio appassionato.
Sorpresa, inizio ad mordergli piano il labbro inferiore fino a quando non mi asseconda.
La sua mano destra si appoggia dietro al mio collo, accorciando la distanza.
Faccio scivolare le mie mani sui suoi fianchi, mettendola a cavalcioni sul mio bacino.
Mi morde il labbro inferiore, sorridendo nel bacio.
Scendo sulla sua mascella, iniziando a baciare ripetutamente.
Chl. Stiamo correndo troppo .. - sorrido, sentendo le sue mani scendere sul mio petto sui capezzoli nudi. Innocente Chloe – Valerio è solo un giorno che..
Mi dedico al suo collo, sentendola sussultare appena appoggio la mia lingua su di esso per farla viaggiare piano per inebriarla di piacere.
Manda indietro piano la testa mentre io, lentamente, la faccio stendere sul letto matrimoniale.
Val. Che ci conosciamo? .. - porto la mia mano sulla zip del vestito, iniziando a farla scendere piano – Chloe.
Chiude gli occhi, appoggiando la sua mano sulla mia.
Chl. I rapporti che hai avuto in precedenza.. Erano coperti?
Mi rialzo piano, guardandola negli occhi.
Accarezzo piano le sue gote arrossate, sorridendogli.
Val. Si. E se.. vorresti.. - mi bacia di sorpresa per poi appoggiare la sua testa sulla mia spalla – ne ho.. ancora. Aspetta che mi ..
Avvicina le sue labbra sul mio lobo, facendomi sussultare appena gli lascia un morso.
Chl. Resta qui con me. - porta la sua mano sul mio ventre, scendendo piano – ora.


Prendo la borsa appoggiata sul divano, infilandomi gli occhiali da vista troppo vecchi.
E ho passato questo mese ad amarla di notte per poi sognarla di giorno.
L'unica cosa che potevo fare era far modo che non ci incontrassimo per strada, come due conoscenti per farla innamorare di un ragazzo che già ama. E viceversa.
Ci amiamo inutile dire: c'è una complicità, un sentimento così forte da distruggere tutti i pregiudizi e quelle incertezze che non gli fanno capire che non c'è gioco che tenga.
Appoggio la mia mano sulla serratura della porta, iniziando a muovere piano le chiavi della porta.

Il lenzuolo avvolto tra i nostri corpi nudi mentre ci coccoliamo teneramente a ritmo dei nostri battiti del cuore.
Chl. Non mi aspettavo fosse così.. - appoggia la testa sul mio petto, chiudendo gli occhi – così..
Gli accarezzo i lunghi capelli ricci, incatenandoli con le mia dita.
Val. Meraviglioso? - mi lascia un bacio sul petto, mordendomi la mascella. - è così?
Annuisce, mettendosi sopra di me per guardarmi meglio.
Chl. È stato mediocre. Potevi fare meglio.. - scoppia a ridere mentre io la faccio rotolare sotto di me, soffocandola con tutto il mio peso – Oddio non respiro!
Inizio a fargli il solletico, sentendo la sua pelle nuda aderire alla mia.
Ridiamo mentre sento il suo amore sulla mia pelle.
Mi fermo, guardandola ancora sorridente.
Val. Ti amo Chloe. - increspa le labbra, tornando seria. La sua bocca sputa fuori un “cosa?” - ti amo. Io voglio stare con te, sempre. Non mi bastano queste ore con te.
Mi lascia un bacio passionale sulle labbra, stringendosi forte.
Chl. Ti amo anch'io ma ti prego... Non rendere tutto così difficile.
Affondo la mia testa nei suoi capelli ricci, scompigliati sul cuscino.
Val. Sai cosa diceva Jim Morrison? - scuote il capo, accennando un piccolo sorriso – la mente mette i limiti, il cuore li spezza.
Chiude gli occhi, sentendo la sua mano affondarsi nella mia schiena.
Chl. Valerio.. non voglio perderti.

Apro la porta dell'ingresso, controllando l'orario.
Le dieci e mezza. Ogni giorno, a quest'ora, lascio la sua casa.
Val. Allora a stasera alle dieci e mezz..
Mi giro verso la cucina e, diversamente dal solito, la trovo davanti a me.
Chl. Sto sbagliando con te. - mi prende le mani, stringendole con le sue – Valerio ti prego. Resta con me: non ti sto facendo nessuna proposta indecente. Voglio solo sentirmi tua: solo oggi. - i suoi occhi supplicanti incontrano i miei, sentendomi il cuore esplodere di quella cosa.. strana. - ti prego.
L'abbraccio, lasciando cadere la borsa.
Val. Vorrei solo che questo non fosse un sogno meraviglioso. Appena mi risveglierò tu.. sarai ancora la Chloe della notte e io..
Mi zittisce, appoggiando il suo indice sulle mie labbra.
Chl. E non vorresti vivere sempre in questo sogno? - annuisco fermamente – allora lascia la vita reale fuori e resta con me.


Due settimane dopo.
Chloe

La musica dei The Pretty Reckless si diffonde per tutta la camera, facendoci sussultare spaventati.
Val. Fai smettere questa cosa da tossici – affonda la testa sotto il cuscino, borbottando qualcosa in inglese – Shit.
Allungo la mia mano verso il cellulare, guardando incuriosita chi chiama alle.. otto di mattina?!
Premo sullo schermo, rispondendo senza voce.
Chl. Pronto?..
La mia voce impastata viene assalita dall'energia di Sarah che, nonostante l'ora, sta cercando di distruggermi l'apparato uditivo.
Sarh. Chloe! Come stai?
Vedo la mano di Valerio appoggiarsi sulla mia coscia nuda, guardandomi perplesso.
Sussurro un “ Sarah” prima di rispondergli con un “male” a denti stretti.
Chl. Ora che mi hai svegliato, male. E tu?
Mi metto seduta, coprendomi il busto col lenzuolo chiaro.
Sarah. Benissimo. Ora vieni alla porta che non c'è la faccio ad aspettare ancora?
Spalanco gli occhi senza parole: Sarah è tornata.. ed ovviamente non sa che io ho avuto un rappacificamento con Valerio. Nessuno lo sa, se proprio è quello il punto.
Chl. Aspetta.. - Lui si avvicina al mio ventre, appoggiandosi per poi accarezzare piano il mio volto. Sorridiamo mentre io mi inchino per lasciargli un bacio sulla punta del naso – tu sei qui ora?
Mi prende il mento tra le sue dita, rubandomi un bacio a stampo.
Che puntualmente ti fa andare via e puntualmente io rimango tua.
Sorrido nel bacio, sentendo Sarah borbottare un “sono qui fuori”.
Chiudo la telefonata, buttando bruscamente il cellulare sul mobiletto.
Valerio mi aiuta a farmi sdraiare fino a quando non porto le mie mani sulle sue spalle, allontanandolo.
Chl. Devi nasconderti.. - scuote il capo, lasciandomi un bacio sul collo – c'è Sarah qui fuori.
Spalanca gli occhi, facendosi rotolare accanto a me.
Val. Cosa? Non mi avevi detto che.. - mi metto in piedi, infilandomi i pantaloni sulla sedia - tornava oggi?
Apro le braccia, alterata mentre lui si stiracchia sul materasso.
Chl. Fai con comodo,tanto che ci sei – mi metto davanti allo specchio, legando i capelli ricci in una coda bassa – Sarah non vede l'ora di scoprire che la sua casa è stata invasa da qualcun'altro.
Lo guardo attraverso il riflesso della sua immagine, facendomi sorridere: ora è sdraiato a pancia in giù sul materasso. I suoi capelli gli pendono sul viso e mugola qualcosa d'incomprensibile.
Sento il campanello di casa, risuonare nelle pareti. Sorrido, andando verso Valerio.
Mi metto in inocchio sul materasso, accarezzandogli piano i capelli.
Chl. Mi sei mancato, mio dolce cantante.
Alza il capo verso di me, guardandomi con uno sguardo incupito.
Val. Si, il tuo cantante.

Sarah.
Le mie dita battono continuano sulla porta d'ingresso, rimanendo in attesa.
Sono tornata perché mio fratello, Stefano, ha deciso di far tornare Chloe in Italia..
Come se fosse facile: nessuno gli farà cambiare idea su questa decisione.
E lo dico perchè la conosco bene. Il fatto poi che lei abbia trovato Valerio..
Non so nemmeno come la troverò ora.
La porta si apre e, di mia sorpresa, sul suo volto c'è un sorriso.. Quello che da troppo tempo non vedevo in lei.
Sarh. Stai sorridendo? - abbassa il capo, facendomi entrare - No, non è possibile.
Mi appoggio allo schienale del divano, incrociando le braccia sotto il seno.
Porta la sua mano sul collo, andando verso la credenza.
Chl. Sono solo felice. Non può essere possibile?
Scuoto il capo, avvicinandomi piano a lei.
Il profumo di .. Miele si mescola con il caffè appena sceso.
Sarh. Questo profumo.. - chiudo gli occhi, inebriandomi piano per capire meglio – uhm..
Indietreggio piano, andando verso la porta della sua camera.
Valerio. È tornato: Chloe tornerà alla sua vecchia vita.
Sto per aprire la porta ma, la mano di Chloe, mi blocca.
Chl. Dove pensi di entrare? Questa è camera mia..
Infilo le mani nelle tasche dei pantaloni, girandomi per tornare indietro.
Sarh. Allora occheii.. - Cammino verso la cucina, alzando l'indice come se avessi scoperto qualcosa di nuovo – e dimenticavo, Buongiorno Valerio..


Edited by ‚quinn - 5/6/2011, 03:43
 
Top
‚chloe
view post Posted on 6/6/2011, 01:54




Tu corri.

C'era una volta molti anni fa un bambino..
Nah, riproviamo. Non avevo mai pensato seriamente alla mia morte, nonostante nei mesi precedenti ne avessi avuta più di un'occasione.. No, aspettate: questa è una storia diversa.
Mam. VALERIO! - maledico chi ha deciso di farci andare a scuola alle otto e un quarto di mattina. Chissà cosa avrà bevuto di così forte.. Infilo la testa sotto le coperte, tappandomi inutilmente le orecchie – Devi andare a scuola!
Alzo gli occhi al cielo, allungando la mano verso gli occhiali appoggiati al mobiletto accanto a me. E poi la sfortuna immensa di essere pure cieco come una talpa.
Mi siedo sul letto, mettendomi contro alla sponda di legno.
Così ora sapete il mio nome. Valerio; occhei poche persone si chiamano così.. Si, solitamente sono tutti, Luca, Marco, Giovanni, Davide.. e poi arrivo io..
Come sempre faccio parte dell'ultima ruota del carro. E per sentire meglio la mia diversità, ormai chiamatasi Fenomeno di un'altro pianeta, io sono uno dei pochi ragazzi che ha i capelli ricci e soprattutto ci tiene ad un aspetto.. serio.
Si, se dovreste vedermi esteriormente, direste che i miei capelli dovrebbero essere l'ultimo dei miei problemi. Un ragazzo di diciassette anni con dieci chili sopra la media.. non è il massimo, poi se uniamo il fatto che io non fumo e soprattutto non mi faccio di sostanze strane.. Possiamo aggiungere al mio nome, un bel..
Ah no, dimenticavo. A scuola sono un fenomeno: il voto più basso è, ahimè, Educazione Fisica.. La comica delle comiche, considerando che dovrebbe essere la mia materia preferita..
Quindi accanto al nome mio c'è l'aggettivo, non solo stronzo, ma anche perdente.. o, con quel tocco d'inglese raffinato, Loser.
Mi alzo in piedi, guardandomi perplesso. E poi non mi sorprendo del fatto che Serena stia con quel pirla di Daniele. La cheerlader e il capitano della squadra di calcio. Lei bellissima, lui pure. Ed io .. il coglione che gli faccio i compiti.
Vado in bagno, infilando la testa nel lavandino già pieno d'acqua.
Non ho molti sogni in vita mia: quello maggiore.. sarebbe diventare un calciatore.. ma il mio fisico non me lo permette. Voi, lettori, guardereste una partita con una palla da bowling in campo? Ovviamente no. Purtroppo, nel duemilaundici, la gente non riesce a capire le capacità delle persone.. ma nota solo l'aspetto esteriore.
Provate a pensare a CHI le ragazze di oggi stimano: Justin Bierber, un diciassette decisamente effeminato che canta canzoni senza senso o dei Tokio Hotel, nella quale si sta ancora cercando il pacco del cantante.. Insomma ditemi se io un giorno avrò successo; è realmente impossibile, vedere il nome di Valerio Scanu, da qualche parte.
Io, l'unica volte che l'ho visto, era sulla tavola del cesso della mia scuola e non era seguito da un bel complimento.. almeno che tu non prenda “Finocchio” come verdura.. e non come omosessuale.
Asciugo il viso con l'asciugamano bianco, respirando profondamente contro di esso.
Sistemo i capelli che pendono sul viso, appoggiando lo spruzzo del profumo sul colletto.
Maglietta a maniche corte e jeans chiari, dalla serie tanto non mi vuole nessuno.
Scendo le scale, entrando in cucina. Mamma sta lavando la tazza di Alessandro, mio fratello più piccolo, mentre lui sta “messaggiando”con qualche ragazza che gli corre dietro.
Beh, per umiliarmi maggiormente, arriva mio fratello. Lui che la reputazione da cattivo ragazzo gli si addice a pennello. Avete presente quei paragoni orribili del Sole e della Luna? Siete fortunati, ve li risparmierò.. anche se.. beh, avete già capito.
Siamo gli opposti dell'altro, solo che noi non ci attraiamo.. Direi per niente.
Bevo frettolosamente la tazza di latte caldo, leggermente schifato dal gusto.
Ale. Mammina mia.. - si avvicina piano a lei con un sorriso finto come quello delle pubblicità Mentadent – non è che, per caso, oggi posso stare a casa.. Tanto siamo alla fine della scuola, io sono un genio e non devo fare interrogazion..
Ma, come sempre, lei lo interrompe con un “prendi lo zaino e vai a scuola”.
Sghignazzo, appoggiando l'involucro nel lavandino.
Lascio un bacio sulla guancia a mamma, aprendo la porta d'ingresso.
Infilo le mie mani nelle tasche, sollevando le spalle con aria da menefreghista.
Fuori dal cancellino di casa c'è lei, Aurora. La mano tra i lunghissimi capelli castani, gli occhiali da vista neri sul naso e il libro di Chimica tra le mani, muovendosi con fare schizofrenico sul motorino di Pierpaolo, mio migliore amico.
Pier. Smettila di muoverti come una pazza! - alza la testa, mostrandogli la lingua. - mi farai vomitare la colazione.
Sono i miei migliori amici; Aurora la conosco da una vita e, per me, è tutto. Insomma se non ci fosse dovrei inventarla. La complicità, il sarcasmo e la testardaggine assurda. Purtroppo, come me, non è molto “considerata”.. Rimane sempre nell'angolo, sola.. o resta con noi, maschi. Lei si definisce “asociale”, io “riservata”. È una bomba di sentimenti ma, se non sei capace di farla sentire a suo agio, rimarrà sempre la fredda e menefreghista Aurora.
Di Pierpaolo.. direi solo che è uno stronzo con la convinzione di essere il nuovo Luca Argentero de La Maddalena. No, sto scherzando. È simpatico, ottuso e, alcune volte, pure riflessivo.. Ovviamente, quando lo è, il giorno successivo usciamo con un' ombrello, in caso dovesse piovere per l'evento raro. Diciamo che Pier, o soprannominato Trogly per il cervello da troglodita, è una persona molto socievole e quindi, quando bisogna prendere la cosìdetta “palla al balzo”, è sempre pronto.. non direi molto sulle ragazze.. Ma dato che parla l'opposto dell'amore, ricordo che siamo due sfigati in questo campo.
Lui, ad un appuntamento, potrebbe presentarsi con un pallone da calcio e con i vestiti “lerci”. Per farvi capire meglio, il detto che “ quando parliamo d'azione, il nome di Chuck Norris è onnipresente..”? Ecco, Quando parliamo di maschilismo, è la stessa cosa.
Ma infondo, e dico proprio infondo nell'angolo di buio, è un tenero cucciolo.. certo devi combattere con milioni di difetti e cose simili.. però, ragazze, se siete coraggiose.. fatevi avanti.
Chiudo il cancellino, alzando il capo per salutare Pier.
Val. Tu e i tuoi libri – mi avvicino ad Aurora, scompigliandogli i capelli ricci – dai manco mi saluti?
Alza il capo, scuotendolo sorridente. E lei è il sorriso nelle giornate buie.. Se solo non ci fosse Serena, magari.. No, che diavolo sto pensando: Aurora è la mia migliore amica, innamorata di Daniele.
Gli accarezzo la guancia, sorridendogli.
Pier. Ohsanpaninoallamortadella quanto siete mielosi insieme. Ma andate dietro ad un'albero, compratevi una camera in un albergo ma non davanti a me. - io e Aurora lo guardiamo straniti per poi scoppiare a ridere – che c'è ora?
Abbasso il sopracciglio, increspando le labbra.
Val. San panino alla mortadella? - allungo la mia mano sulla sua fronte – sei sicura che il caffè non fosse corretto.. con la grappa?
Aurora scende dal motorino, infilando i libri nella tracolla.
Aur. Ah perchè non sei così di natura? - spalanca la bocca, coprendola con la mano – oddio abbiamo scoperto l'acqua calda?!
Pierpaolo la prende dal dietro, sollevandola facendola girare come una trottola.
Le risate della dolce Aurora si diffondono nelle mie orecchie e vederla così felice.. mi fa sentire una strana sensazione.
Valé è Aurora, su. Appoggio la mia mano sulla spalla di lui, facendoli fermare.
Val. Dobbiamo andare che facciamo tardi. - la ragazza sospira bruscamente, facendo un broncio che ci fa ridere – è simpatica la Coccinella.
Si, la chiamo così.. perché lei è anche il mio portafortuna. Certo, non posso portarla in tasca.. però è onnipresente nella mia vita e non abbiamo mai avuto discussioni in diciassette anni.
Mi sorride, abbassando il capo.
Pier. Chi si porta la cicciona? - Aurora gli da un pugno sul braccio, facendolo ridere – eddai, lo sai che ti amo anche con dieci chili in più del previsto.
Il suo tono ironico non la sorprende e si infila il casco nero per poi alzare la visiera.
Auro. Allora rifaccio io la domanda? Maschi senza virilità, cervello, cuore. . Chi mi porta a scuola?
Saliamo sul motorino e, appositamente, infiliamo le chiavi nella serratura per poi sfrecciare via.
Ci guardiamo per poi tornare indietro, notandola senza parole con le braccia aperte.
Aur. Siete proprio degli stronzi – mi fermo davanti a lei. - e tu, Sardegnolo, datti una controllata che ti osservo u.u
Si siede sul sedile, avvicinando le sue labbra al mio orecchio.
Aur. Ti devo parlare di quella cosa.. - Mi volto verso di lei, perplesso – si, intendo Maradona, Baggio, Del Piero..
Annuisco, incerto di aver capito realmente. Alza gli occhi al cielo, sussurrando un fai partire questo

 
Top
‚chloe
view post Posted on 14/6/2011, 16:47




Chiudo l'armadietto, voltandomi verso la classe.
Faccio qualche passo in avanti fino a quando non mi sento presa per i fianchi.
Nat. Alis daii - mi volto e, nonostante Alison sia bellissima, la visuale che si presenta é decisaemente migliore - Pieeeer?
Le sue mani sono ancora appoggiate sui miei fianchi e sulle sue labbra é dipinto un sorriso sicero.
Pier. Buongiorno bellissima
MI giro verso di lui,lasciandogli una carezza sulla guancia.
Muovo piano le labbra,sorridendo.
Nath. Che ci fai qui? - mi prende la mano,stringendola con la sua - e soprattutto cosa sta succedendo?
Appoggia la sua mano sul mio bacino,avvicinand
 
Top
‚chloe
view post Posted on 14/6/2011, 17:43





Chiudo l'armadietto, voltandomi verso la classe.
Faccio qualche passo in avanti fino a quando non mi sento presa per i fianchi.
Nat. Alis daii - mi volto e, nonostante Alison sia bellissima, la visuale che si presenta é decisaemente migliore - Pieeeer?
Le sue mani sono ancora appoggiate sui miei fianchi e sulle sue labbra é dipinto un sorriso sicero.
Pier. Buongiorno bellissima
MI giro verso di lui,lasciandogli una carezza sulla guancia.
Muovo piano le labbra,sorridendo.
Nath. Che ci fai qui? - mi prende la mano,stringendola con la sua - e soprattutto cosa sta succedendo?
Appoggia la sua mano sul mio bacino,avvicinandomi pericolosamente al suo petto muscoloso.
Pier. Io non so cosa mi sta succedendo. Sai quante volte ho provato a dimenticarti? - alzo le spalle, scuotendo il capo. L'idea che lui abbia cercato di dimenticare le mie labbra, il mio corpo.. non fa altro
 
Top
‚chloe
view post Posted on 20/6/2011, 13:46




8. Un lungo viaggio nella mente di Chloe.
Chloe.

Infilo gli occhiali da sole, mandando indietro piano la ciocca bionda che pende sul mio viso.
Mi guardo allo specchio, sorridendo a me stessa.
Mi sento così felice, ora che c'è Valerio nella mia vita. È come se tutto il mio mondo, quello che si era distrutto a quella presentazione, ora si sia ricostruito.. anzi è addirittura migliorato.
Prendo la borsa, uscendo di casa.
Qui non c'è Alessandra, qui posso uscire di casa senza che la gente mi riconosca e mi affianchi al nominativo di “ragazza oggetto di Valerio Scanu”.
Qui sono Sunshine, Sole.. E, per lui, sono Chloe.
Faccio le scale, estraendo il cellulare che vibra nella mia tasca.
Premo sullo schermo, sorridendo come un ebete.

I wish you were here. I love you <3

Sono passate alcune settimane da quando abbiamo deciso di frequentarci alla luce del sole, o semplicemente abbiamo ricongiunto le parti del nostro cuore.
Quello che apparteneva all'altro ma che la vita, a volte ingiusta, ha spezzato.
Sarah è appoggiata al cancello che parla col anziano signore della porta accanto.
Sarh. Sorry. Sole! - gli sorrido, appoggiando il mio cellulare nella borsa spaziosa – Come on!
Sposto piano i miei capelli sciolti, sistemandoli sulla spalla destra.
Chl. Sarah devo andare a lavorare. Parli dopo con signore Crister.
Alza lo sguardo al cielo, incrociando le braccia sotto il seno.
Sarh. Ma Sole il lavoro è alle – gli do un calcio al polpaccio, osservando le sue labbra piegarsi in una smorfia di dolore – brutta str..
Appoggio la mia mano sulla sua bocca, trascinandola lungo il percorso verso il supermercato.
Chl. Goodbye Crister. - i capelli biondi di Sarah mi fanno il solletico e, senza volerlo, starnutisco. - Ecciù.
Si stacca, iniziando a camminare velocemente verso l'edificio.
Sarh. Piccola Cucciola sei malata? - sollevo il labbro, guardandola schifata – non sarà che in questo periodo ti vedo rientrare col vestito rialzato...
Marcio alterata verso di lei, puntandogli il dito addosso.
Le sue labbra si increspano in un sorriso mentre io faccio la finta seria.
Chl. Prima cosa. - alzo il pollice, indicando il numero - sto bene, anzi benissimo e secondo – aggiungo l'indice al precedente – il vestito rialzato? È assolutamente impossibile: Io e Valerio stiamo attentissimi..
La mia testa non formula niente di sensato dopo quest'affermazione.
In realtà io e lui, da quando ci stiamo frequentando, non.. lo facciamo quasi mai: non che prima ci dessimo alla pazza gioia.. però, in una settimana..
Abbasso la testa, sospirando pesantemente.
Sarh. Ehi sorellona – appoggia la sua mano sul mio braccio – c'è ancora quel problema?
Camminiamo di fianco all'altra, continuando a fissarci.
Chl. Tu sai benissimo che io non sono una grande scopatrice – fa finta di tossire per sputare fuori un “ si vede anche”. Abbasso le spalle, seccata – lasciando perdere questo.. e, solitamente quando io e Valerio stiamo insieme, non abbiamo.. molto contatto..
Si ferma davanti a me, premendo le palpebre.
Sarh. Intendi che.. - muove la mano per farmi capire – niente?
Alzo lo sguardo al cielo, sollevando le mani.
Chl. No. Non facciamo niente. - spalanca gli occhi, incredula – non è così strano. Ci vediamo poco e preferiamo parlare..
Alza il sopracciglio, ridendo.
Sarh. Povero Valerio. Chissà quante se.. - gli do un leggero pugno sul braccio, bloccandola - mamma mia.. quante serie si sarà fatto.
Incrocio le braccia sotto il seno, superandola.
Sarh. Chloe? - mi volto, accennando un sorriso – almeno tu .. le fai?
Spalanco la falange, tra l'imbarazzata e lo sconvolto.
Chl. Trovati un'interesse maggiore su quello che faccio con Valerio..
Mi fa la linguaccia, prendendomi per il braccio.
Sarh. O meglio che non fai con Valerio. Hai provato a pensare il perché di questo calmafà?
Abbasso la testa, mordendomi il labbro.

Valerio è seduto sulla panchina e io sono appoggiata alle sue gambe.
Siamo all'interno di un parco in cui, solitamente, i bambini giocano.
Il suo braccio è avvolto attorno al mio bacino mentre la sua mano mi accarezza la pelle del collo candido.
Chl. Era da tantissimo tempo che non venivamo in un parco, soli.
Poso il mio sguardo sul suo viso e, senza volerlo, sento il mio cuore battere all'impazzata.
Val. Ora siamo soli .. - avvicina le sue labbra alle mie, fermandosi ad un centimetro di distanza da esse – solo noi due.. al buio.
Mi mordo il labbro, sentendo la sua mano appoggiarsi sul mio petto.
Chl. Non credo sia una buona idea qui.. - ma le sue labbra si appoggiano sulla mia mascella, iniziando a farmele lambire nonostante siano già mie – Valerio.
Il suo nome non esce come un richiamo ma bensì come un gemito strozzato.
Appoggia la sua lingua sul mio collo, iniziando a sentire una strana sensazione di caldo al basso ventre.
Val. Sei così bella con questo vestito.. - affonda il suo viso tra l'incavo del mio collo e la spalla – non vedevo l'ora di poter stare da solo con te.
Sorrido, abbassando lo sguardo sulle scarpe.
Chl. Si, con un vestito così potrei eccitare anche un vecchietto di novanta anni – la mia sottile ironia va al dunque, dato che scoppia a ridere – si, simpatico. Guarda che..
Il suo sorriso diventa una smorfia maliziosa, sentendo la mano dapprima appoggiata sul mio bacino scende sulla mia coscia nuda.
Val. Le tue gambe - alza piano il volto, sussurrandomi all'orecchio – mi fanno impazzire. Le tue cosce sono così deliziose..
Morde il lobo per poi succhiarlo piano.
Sussulto appena la sua mano si appoggia sulla cicatrice vicino al bacino.
Val. Scusami.. - le sue labbra scendono piano, depositandosi sulla mia spalla – non era mia intenzione.
Porto la mia mano sulla sua nuca, accarezzando piano i lunghi capelli ricci.
Chl. Non preoccuparti. È Solo un piccolo difetto di fabbrica.
Chiudo gli occhi, sentendo la sua mano aprire le varie asole del vestito di jeans.
Il nodo allo stomaco e la sensazione di sentirlo solo mio si uniscono ai suoi tocchi dolci e altrettanto passionali sul mio corpo.
Val. è tutto il giorno che non vedevo l'ora di sentirti mia. - mi scopre il petto, lasciandomi coperta dal solo reggiseno a balconcino – e poi quando ti ho vista, morderti quelle labbra, ho sentito qualcosa dentro di me..
Gli sorrido, mettendomi a cavalcioni sul suo bacino.
Chl. Cosa hai sentito? - appoggio le mie braccia sulle sue spalle- dimmi che effetto ti faccio..
Sorride, alzando il sopracciglio.
Val. Sento il mio cuore battere forte ogni volta che ti penso, inizio a sudare piano appena capisco che questo potrebbe essere un sogno, mi mangio le unghie ogni volta che ti vedo e poi non..
Appoggio le mie labbra sulle sue, stringendomi forte tra le sue braccia.
Mi stacco, sorridendogli.
Chl. Valerio sono innamorata di te. Non mi interessa nient'altro: tu sei il mio mondo. Il mio rifugio segreto. Sei la mia necessità.
Mi prende il viso a coppa, impossessandosi delle mie labbra.
Apro piano la bocca, dando inizio al lento movimento delle nostre lingue che si cercano assecondandosi perfettamente.
Le sue mani scivolano sul mio bacino, spingendomi contro il suo petto.
Val. Ora che ti ho ritrovata, non ti lascerò più. - ci guardiamo negli occhi, sentendo le sue dita accarezzare piano la pelle calda del mio ventre – tu non ti immagini quante volte ti ho sognata..
Porto le mie mani sul suo petto, iniziando ad aprire piano le asole della camicia.
Chl. Anche io.. - appoggia piano le sue labbra sul mio collo, baciandolo piano - .. e non ti ho solo sognato; ti ho desiderato così tanto.. Ed ora sei qui, con me.
Appoggio la mia nuca sul suo petto, respirando piano il suo profumo.
La sua mano scivola sulla mia schiena, sopra il reggiseno, stringendomi forte a sé.
Val. Amore mio.. - lascia un bacio sulla mia nuca per poi prendere i lembi del tessuto – è meglio se ti rivesti,
Abbasso il capo, sentendo le sue dita accarezzare piano la mia pelle.
Chl. Non ho freddo, con te.
Il suo sguardo si ferma sul mio vestito, tenendo il capo abbassato.
L'ansia di aver detto qualcosa di sbagliato si fa sentire. Le mie paure si mescolano perfettamente con l'insicurezza che mi accompagna in ogni gesto.
Alza piano lo sguardo, incontrando il mio.
Val. Dobbiamo andare, Chloe.

Chl. Dammi mezza giornata e prometto di scoprire qualcosa. Ora scappo.
Gli lascio un bacio sulla guancia, sistemandomi le all stars troppo grandi per i miei piedi.
Sarh. Evita di correre, porca miseria. Non voglio mica andare all'ospedale per una cretinata. - mi giro, facendogli la linguaccia – attenta per favore e, soprattutto, non fare cazzate con Valerio. Ti raccomando.
Giro l'angolo, iniziando a correre verso il Lady Marmallade.
Non ho intenzione di “fare cazzate”: voglio solo capire cosa c'è che non va.
Io sono innamorata di Valerio. Ho aspettato così tanto tempo per sentirlo ancora mio e.. perderlo per delle incomprensioni; non riuscirei a darmi pace.
Infilo gli occhiali da sole, aprendo la porta.
Le luci del locale sono soffuse e il rumore fastidioso dei tacchi delle ballerine mi fa ricordare che è ora di fare le prove per la serata.
Sobbalzo appena sento la mano di Susan depositarsi sulla mia spalla.
Sus. Sole – mi giro, facendomi abbracciare – sono dieci giorni che non vieni più al lavoro.
Affondo la mia testa nei suoi lunghi capelli, ora castani.
Chl. Susan, avevo l'influenza. La mia voce era spaventosa e non riuscivo a reggermi in piedi. - si stacca, sorridendomi – allora come sta andando la serata “I do”?
Mi fa segno di seguirla mentre lei percorre il corridoio per i camerini.
La serata “I do” è una giornata in cui ogni persona del locale può esibirsi in un suo talento. Una specie di America's got Talent.. solo che non c'è una giuria. Solitamente io sono quella che organizza tutto.. ed ora.
Il foglio bianco sulla porta di legno mi fa sobbalzare.
Sole & Sunshine. Le mie due identità ora allo scoperto.
Mi volto verso Susan, guardandola perplessa.
Chl. Che sta succedendo? - apre la porta, facendomi entrare – Susan, mi stai facendo preoccupare..
Appena siamo dentro, si appoggia al muro.
Sus. Chloe.. so che è da parecchi giorni che mi dici che non devo darti canzoni.. Però c'è un cliente che sarebbe disposto a pagare molto.. pur di vederti ballare.
Scuoto il capo, chiudendo gli occhi.
Non posso farlo. Valerio non sospetta niente del fatto che io mi strusci contro pali e sbatta il culo come una.. Non posso farmi vedere così da lui.
Chl. Hai già in mente la canzone?
Mi appoggio accanto a lei, mordendomi il labbro.
Si rimette composta, andando verso lo stereo sulla scrivania.
Il sorriso sulle sue labbra mi fa capire quanto è soddisfatta della sua proposta.
Ma io non posso tradire Susan: mi ha preso quando ero un cucciolo indifeso e nessuno mi voleva. Valerio.. capirà. Infondo lui fa il prostituto per mantenersi..
E io.. voglio renderlo felice.
Sus. Sono sicura che amerai questa canzone.
Preme sul pulsante dell'apparecchio, sistemando il cd nell'apposita postazione.
La musica è abbastanza calma, la voce della cantante risuona nelle orecchie e..
Sus. Ho pensato a..
Chl. Lady Gaga. - mi avvicino allo specchio, fissandomi – Sue?
Si avvicina a me, sorridendomi.
Chl. Preparami un vestito bianco, molto largo e .. perchè no, sei ballerini.
Allungo le mie mani sul comodino, prendendo la parrucca bionda.
La sistemo sui miei capelli, abbassando il capo.
Sus. Vado subito. Tanto l'esibizione è tra tre giorni e sono sicura che sarà meravigliosa.
 
Top
‚chloe
view post Posted on 22/6/2011, 01:11




image
8. Un lungo viaggio nella mente di Chloe.
Chloe.

Infilo gli occhiali da sole, mandando indietro piano la ciocca bionda che pende sul mio viso.
Mi guardo allo specchio, sorridendo a me stessa.
Mi sento così felice, ora che c'è Valerio nella mia vita. È come se tutto il mio mondo, quello che si era distrutto a quella presentazione, ora si sia ricostruito.. anzi è addirittura migliorato.
Prendo la borsa, uscendo di casa.
Qui non c'è Alessandra, qui posso uscire di casa senza che la gente mi riconosca e mi affianchi al nominativo di “ragazza oggetto di Valerio Scanu”.
Qui sono Sunshine, Sole.. E, per lui, sono Chloe.
Faccio le scale, estraendo il cellulare che vibra nella mia tasca.
Premo sullo schermo, sorridendo come un ebete.

I wish you were here. I love you <3


Sono passate alcune settimane da quando abbiamo deciso di frequentarci alla luce del sole, o semplicemente abbiamo ricongiunto le parti del nostro cuore.
Quello che apparteneva all'altro ma che la vita, a volte ingiusta, ha spezzato.
Sarah è appoggiata al cancello che parla col anziano signore della porta accanto.
Sarh. Sorry. Sole! - gli sorrido, appoggiando il mio cellulare nella borsa spaziosa – Come on!
Sposto piano i miei capelli sciolti, sistemandoli sulla spalla destra.
Chl. Sarah devo andare a lavorare. Parli dopo con signore Crister.
Alza lo sguardo al cielo, incrociando le braccia sotto il seno.
Sarh. Ma Sole il lavoro è alle – gli do un calcio al polpaccio, osservando le sue labbra piegarsi in una smorfia di dolore – brutta str..
Appoggio la mia mano sulla sua bocca, trascinandola lungo il percorso verso il supermercato.
Chl. Goodbye Crister. - i capelli biondi di Sarah mi fanno il solletico e, senza volerlo, starnutisco. - Ecciù.
Si stacca, iniziando a camminare velocemente verso l'edificio.
Sarh. Piccola Cucciola sei malata? - sollevo il labbro, guardandola schifata – non sarà che in questo periodo ti vedo rientrare col vestito rialzato...
Marcio alterata verso di lei, puntandogli il dito addosso.
Le sue labbra si increspano in un sorriso mentre io faccio la finta seria.
Chl. Prima cosa. - alzo il pollice, indicando il numero - sto bene, anzi benissimo e secondo – aggiungo l'indice al precedente – il vestito rialzato? È assolutamente impossibile: Io e Valerio stiamo attentissimi..
La mia testa non formula niente di sensato dopo quest'affermazione.
In realtà io e lui, da quando ci stiamo frequentando, non.. lo facciamo quasi mai: non che prima ci dessimo alla pazza gioia.. però, in una settimana..
Abbasso la testa, sospirando pesantemente.
Sarh. Ehi sorellona – appoggia la sua mano sul mio braccio – c'è ancora quel problema?
Camminiamo di fianco all'altra, continuando a fissarci.
Chl. Tu sai benissimo che io non sono una grande scopatrice – fa finta di tossire per sputare fuori un “ si vede anche”. Abbasso le spalle, seccata – lasciando perdere questo.. e, solitamente quando io e Valerio stiamo insieme, non abbiamo.. molto contatto..
Si ferma davanti a me, premendo le palpebre.
Sarh. Intendi che.. - muove la mano per farmi capire – niente?
Alzo lo sguardo al cielo, sollevando le mani.
Chl. No. Non facciamo niente. - spalanca gli occhi, incredula – non è così strano. Ci vediamo poco e preferiamo parlare..
Alza il sopracciglio, ridendo.
Sarh. Povero Valerio. Chissà quante se.. - gli do un leggero pugno sul braccio, bloccandola - mamma mia.. quante serie si sarà fatto.
Incrocio le braccia sotto il seno, superandola.
Sarh. Chloe? - mi volto, accennando un sorriso – almeno tu .. le fai?
Spalanco la falange, tra l'imbarazzata e lo sconvolto.
Chl. Trovati un'interesse maggiore su quello che faccio con Valerio..
Mi fa la linguaccia, prendendomi per il braccio.
Sarh. O meglio che non fai con Valerio. Hai provato a pensare il perché di questo calmafà?
Abbasso la testa, mordendomi il labbro.

Valerio è seduto sulla panchina e io sono appoggiata alle sue gambe.
Siamo all'interno di un parco in cui, solitamente, i bambini giocano.
Il suo braccio è avvolto attorno al mio bacino mentre la sua mano mi accarezza la pelle del collo candido.
Chl. Era da tantissimo tempo che non venivamo in un parco, soli.
Poso il mio sguardo sul suo viso e, senza volerlo, sento il mio cuore battere all'impazzata.
Val. Ora siamo soli .. - avvicina le sue labbra alle mie, fermandosi ad un centimetro di distanza da esse – solo noi due.. al buio.
Mi mordo il labbro, sentendo la sua mano appoggiarsi sul mio petto.
Chl. Non credo sia una buona idea qui.. - ma le sue labbra si appoggiano sulla mia mascella, iniziando a farmele lambire nonostante siano già mie – Valerio.
Il suo nome non esce come un richiamo ma bensì come un gemito strozzato.
Appoggia la sua lingua sul mio collo, iniziando a sentire una strana sensazione di caldo al basso ventre.
Val. Sei così bella con questo vestito.. - affonda il suo viso tra l'incavo del mio collo e la spalla – non vedevo l'ora di poter stare da solo con te.
Sorrido, abbassando lo sguardo sulle scarpe.
Chl. Si, con un vestito così potrei eccitare anche un vecchietto di novanta anni – la mia sottile ironia va al dunque, dato che scoppia a ridere – si, simpatico. Guarda che..
Il suo sorriso diventa una smorfia maliziosa, sentendo la mano dapprima appoggiata sul mio bacino scende sulla mia coscia nuda.
Val. Le tue gambe - alza piano il volto, sussurrandomi all'orecchio – mi fanno impazzire. Le tue cosce sono così deliziose..
Morde il lobo per poi succhiarlo piano.
Sussulto appena la sua mano si appoggia sulla cicatrice vicino al bacino.
Val. Scusami.. - le sue labbra scendono piano, depositandosi sulla mia spalla – non era mia intenzione.
Porto la mia mano sulla sua nuca, accarezzando piano i lunghi capelli ricci.
Chl. Non preoccuparti. È Solo un piccolo difetto di fabbrica.
Chiudo gli occhi, sentendo la sua mano aprire le varie asole del vestito di jeans.
Il nodo allo stomaco e la sensazione di sentirlo solo mio si uniscono ai suoi tocchi dolci e altrettanto passionali sul mio corpo.
Val. è tutto il giorno che non vedevo l'ora di sentirti mia. - mi scopre il petto, lasciandomi coperta dal solo reggiseno a balconcino – e poi quando ti ho vista, morderti quelle labbra, ho sentito qualcosa dentro di me..
Gli sorrido, mettendomi a cavalcioni sul suo bacino.
Chl. Cosa hai sentito? - appoggio le mie braccia sulle sue spalle- dimmi che effetto ti faccio..
Sorride, alzando il sopracciglio.
Val. Sento il mio cuore battere forte ogni volta che ti penso, inizio a sudare piano appena capisco che questo potrebbe essere un sogno, mi mangio le unghie ogni volta che ti vedo e poi non..
Appoggio le mie labbra sulle sue, stringendomi forte tra le sue braccia.
Mi stacco, sorridendogli.
Chl. Valerio sono innamorata di te. Non mi interessa nient'altro: tu sei il mio mondo. Il mio rifugio segreto. Sei la mia necessità.
Mi prende il viso a coppa, impossessandosi delle mie labbra.
Apro piano la bocca, dando inizio al lento movimento delle nostre lingue che si cercano assecondandosi perfettamente.
Le sue mani scivolano sul mio bacino, spingendomi contro il suo petto.
Val. Ora che ti ho ritrovata, non ti lascerò più. - ci guardiamo negli occhi, sentendo le sue dita accarezzare piano la pelle calda del mio ventre – tu non ti immagini quante volte ti ho sognata..
Porto le mie mani sul suo petto, iniziando ad aprire piano le asole della camicia.
Chl. Anche io.. - appoggia piano le sue labbra sul mio collo, baciandolo piano - .. e non ti ho solo sognato; ti ho desiderato così tanto.. Ed ora sei qui, con me.
Appoggio la mia nuca sul suo petto, respirando piano il suo profumo.
La sua mano scivola sulla mia schiena, sopra il reggiseno, stringendomi forte a sé.
Val. Amore mio.. - lascia un bacio sulla mia nuca per poi prendere i lembi del tessuto – è meglio se ti rivesti,
Abbasso il capo, sentendo le sue dita accarezzare piano la mia pelle.
Chl. Non ho freddo, con te.
Il suo sguardo si ferma sul mio vestito, tenendo il capo abbassato.
L'ansia di aver detto qualcosa di sbagliato si fa sentire. Le mie paure si mescolano perfettamente con l'insicurezza che mi accompagna in ogni gesto.
Alza piano lo sguardo, incontrando il mio.
Val. Dobbiamo andare, Chloe.

Chl. Dammi mezza giornata e prometto di scoprire qualcosa. Ora scappo.
Gli lascio un bacio sulla guancia, sistemandomi le all stars troppo grandi per i miei piedi.
Sarh. Evita di correre, porca miseria. Non voglio mica andare all'ospedale per una cretinata. - mi giro, facendogli la linguaccia – attenta per favore e, soprattutto, non fare cazzate con Valerio. Ti raccomando.
Giro l'angolo, iniziando a correre verso il Lady Marmallade.
Non ho intenzione di “fare cazzate”: voglio solo capire cosa c'è che non va.
Io sono innamorata di Valerio. Ho aspettato così tanto tempo per sentirlo ancora mio e.. perderlo per delle incomprensioni; non riuscirei a darmi pace.
Infilo gli occhiali da sole, aprendo la porta.
Le luci del locale sono soffuse e il rumore fastidioso dei tacchi delle ballerine mi fa ricordare che è ora di fare le prove per la serata.
Sobbalzo appena sento la mano di Susan depositarsi sulla mia spalla.
Sus. Sole – mi giro, facendomi abbracciare – sono dieci giorni che non vieni più al lavoro.
Affondo la mia testa nei suoi lunghi capelli, ora castani.
Chl. Susan, avevo l'influenza. La mia voce era spaventosa e non riuscivo a reggermi in piedi. - si stacca, sorridendomi – allora come sta andando la serata “I do”?
Mi fa segno di seguirla mentre lei percorre il corridoio per i camerini.
La serata “I do” è una giornata in cui ogni persona del locale può esibirsi in un suo talento. Una specie di America's got Talent.. solo che non c'è una giuria. Solitamente io sono quella che organizza tutto.. ed ora.
Il foglio bianco sulla porta di legno mi fa sobbalzare.
Sole & Sunshine. Le mie due identità ora allo scoperto.
Mi volto verso Susan, guardandola perplessa.
Chl. Che sta succedendo? - apre la porta, facendomi entrare – Susan, mi stai facendo preoccupare..
Appena siamo dentro, si appoggia al muro.
Sus. Chloe.. so che è da parecchi giorni che mi dici che non devo darti canzoni.. Però c'è un cliente che sarebbe disposto a pagare molto.. pur di vederti ballare.
Scuoto il capo, chiudendo gli occhi.
Non posso farlo. Valerio non sospetta niente del fatto che io mi strusci contro pali e sbatta il culo come una.. Non posso farmi vedere così da lui.
Chl. Hai già in mente la canzone?
Mi appoggio accanto a lei, mordendomi il labbro.
Si rimette composta, andando verso lo stereo sulla scrivania.
Il sorriso sulle sue labbra mi fa capire quanto è soddisfatta della sua proposta.
Ma io non posso tradire Susan: mi ha preso quando ero un cucciolo indifeso e nessuno mi voleva. Valerio.. capirà. Infondo lui fa il prostituto per mantenersi..
E io.. voglio renderlo felice.
Sus. Sono sicura che amerai questa canzone.
Preme sul pulsante dell'apparecchio, sistemando il cd nell'apposita postazione.
La musica è abbastanza calma, la voce della cantante risuona nelle orecchie e..
Sus. Ho pensato a..
Chl. Lady Gaga. - mi avvicino allo specchio, fissandomi – Sue?
Si avvicina a me, sorridendomi.
Chl. Preparami un vestito bianco, molto largo e .. perchè no, sei ballerini.
Allungo le mie mani sul comodino, prendendo la parrucca bionda.
La sistemo sui miei capelli, abbassando il capo.
Sus. Vado subito. Tanto l'esibizione è tra tre giorni e sono sicura che sarà meravigliosa.
Chiudo gli occhi, mordendomi il labbro con forza.
Ho promesso a me stessa di non ballare per nessun altro, dato che il mio cuore è tornato a battere per lui.
La porta si chiude ed estraggo l'Iphone. Premo sullo schermo, notando la foto con Valerio: la luce soffusa, i colori tendenti al giallo e i nostri sorrisi uniti in un abbraccio.
L'abbiamo scattata parecchie settimane fa, ancora a casa mia.

Chl. Sarah puoi.. - mi giro verso il tavolo, sentendomi presa per il bacino – scemo mi hai spaventato! Da quando hai le chiavi di casa?
Lascio la padella sul fuoco, avvolgendo le mie braccia attorno al suo collo.
Sento una finta tosse, provenire dal salotto.
Val. Si, non andiamo in camera tua. - Sarah urla un “Mi raccomando, Chloe. Ciao Vale” - si, ciao.
Sento il borbottio di mia sorella, prima di chiudere la porta alle sue spalle.
Chl. Che ci fai qui – mi volto verso l'orologio, osservando l'ora – non dovresti essere al lavoro?
Si avvicina al mio lobo mentre tengo il capo voltato dall'altra parte.
Val. Sono venuto a fare un salto dalla mia ragazza. - lascia un morso sulla mascella, facendomi morire lentamente. - mi mancavi troppo.
Si piega leggermente sulle ginocchia, accarezzandomi la coscia nuda se non per il vestito.
Mando indietro la testa, lasciandogli strada libera.
La mano libera si appoggia sulla mia schiena, o meglio sulla cerniera dell'abito.
Chl. Valerio che ti serve..
Scoppia a ridere, sentendo le sue labbra appoggiarsi piano sulla mia bocca per baciarmi piano.
Val. Chloe – la sua voce è dannatamente seria e una strana sensazione di paura si intromettete nei miei pensieri – sei sicura che non ti dia fastidio il fatto che io vada con le altre? Potrei trovarmi un..
Appoggio le mie mani sul suo viso, avvicinandolo piano.
Chl. Ascolta Valerio. In questi ultimi anni, la tua vita non è stata meravigliosa.. E se ora sei ridotto così, è anche colpa mia. Quindi.. io devo farti decidere sul tuo futuro. Qualunque cosa tu farai, io sarò sempre al tuo fianco. Ti amerò nel bene e nel male.
Accenno un sorriso, notando le sue labbra incresparsi in una smorfia perplessa.
Val. Ma è come tradirti.. Ed io non voglio perderti.
Appoggia la sua fronte sulla mia spalla, sentendo il mio cuore battere forte.
Chl. Non mi perderai Valerio e poi.. - mi inchino all'altezza del suo viso, accennando un sorriso rassicurante – per quelle donne proveresti qualcosa?
Scuote il capo, prendendomi per i fianchi.
Chl. Allora non c'è niente che mi preoccupi. - avvicino il mio viso al suo, sfiorando il suo naso col mio – mi fido di te.
Avvolge le sue braccia attorno alla mia cassa toracica, sentendomi stretta forte al suo corpo.
Val. Ti amo Chloe.. Tu non puoi immaginare quanto mi è mancato l'abbracciarti così. - sussurra piano contro la mia spalla – ti ho voluto con tutto il mio corpo.
Si stacca, lasciandomi una carezza sul viso.
Lo guardo intenerita, sentendo il cuore scoppiarmi dalla gioia.
Val. Ma proprio perché ti amo non posso seguire la mia vita precedente. Ora tu sei qui.

Apro gli occhi,portando una mano sulla parrucca.
Ma proprio perché ti amo non posso seguire la mia vita precedente.

La tolgo, guardandomi allo specchio.
Io sono Chloe, altro che Sole o Sunshine.. e per restare con Valerio, devo dirgli la verità.
Apro la porta, iniziando a correre per il corridoio.
Tengo la testa abbassata, sorridendo.
La verità è sempre stata qui davanti a me ed io, stupidamente, ho sempre preferito la finzione.
Busso la porta della camera di Valerio, respirando affannosamente.
Mi piego sulle ginocchia, sentendomi la testa scoppiare dai mille pensieri.
La porta si socchiude e, intimidito, appare.. decisamente sconvolto.
Val. Chloe? Come facevi a..
Mi avvicino a lui, prendendogli il viso a coppa.
Chl. Sono venuta qui perché io ti amo. Devi sapere la verità e so che ti farà male, ma se devo scegliere tra il mio lavoro e te, so cosa voglio.
Mi guarda negli occhi, rimanendo in attesa della mia risposta.
Sorrido, per poi accarezzargli piano la guancia.
Chl. Il mio lavoro ha fatto il modo che io.. non buttassi via la mia vita, ma c'è una persona che sa ricostruire quello che avevo rovinato col tempo e, Valerio, io.
Appoggia il suo indice sulle mie labbra, zittendomi.
Val. Avanza verso di me. - faccio come dice lui, notando la mano libera chiudere la porta dietro di me – ora sai che dico..
Il mio occhio scappa sul suo corpo, coperto a malapena dalla maglietta di cotone e dei boxer grigi. I suoi capelli sciolti, scompigliati mi fanno sorridere.
Chl. Io sono stupida. Ho sempre pensato che tu..
Mi bacia, stringendomi a sé.
Sorrido, portando le mie mani dietro al suo collo.
Le sue mani scivolano sul mio corpo, soffermandosi sul mio bacino.
Mi stacco, appoggiando la mia testa sulla sua spalla.
Chl. È meglio se io vada.. Stavi dormendo e ti ho svegliato.
Mi accarezza la nuca, arrotolando alcune ciocche con l'indice.
Val. Chloe - con la mano libera, mi tocca le gote. - perchè non resti qui?
Mi mordo il labbro, guardandolo perplessa.
Chl. C'è posto nel tuo letto? - sorride, premendo piano le palpebre – perché io dormo anche sul pavimento.
Mi prende per il bacino, indietreggiando fino a farmi cadere sul materasso a peso morto.
Val. Beh, guarda tu ci stai. - sorrido, stendendomi di lato – sei così piccola..
Si appoggia al materasso, rimanendo seduto.
Chl. Tu sei così tenero con me – si stende sul letto supino, lasciandomi di stucco – e sai..
Mi avvicino lentamente a lui, accarezzando piano il suo petto.
Val. Cosa dovrei sapere..
Faccio passare la mia mano sul suo ventre, infilandola sotto il tessuto.
La mia gamba destra accarezza piano la sua, simulando le fusa di una gattina.
Chl. Questo letto per una persona è decisamente troppo piccolo.. Non credi?
Sorride, guardandomi negli occhi.
Val. Dovresti dormire, lo sai? - buffo, alzando il sopracciglio – però..
Mi giro dalla parte opposta, appoggiando le mie mani sul materasso.
Fisso il mobiletto accanto a me, sorridendo.
Le sue braccia mi avvolgono dal dietro, sentendomi protetta.
Val. Però io non avrei più sonno, amore mio.
Mi lascia un bacio sulla nuca, rimanendo col capo appoggiato sulla mia.
Chl. Se avessi sonno io ora? - la sua mano accarezza il mio fianco, provocandomi vari brividi sulla parte “lesa” - Valerio su..
Mi bacia la spalla per poi morderla con forza.
Sussulto dal dolore, lasciandogli un pizzicotto sul naso.
Val. Ehi – mi prende, portandomi sopra di lui – ora siamo a pari.
I nostri corpi sono completamente aderenti e i nostri occhi si rispecchiano in quelli quell'altro.
Porta la mano sul mio bacino tra i miei capelli, spostandoli.
Val. Sei così bella. - abbasso lo sguardo, imbarazzata – e nonostante tutto, tu sei così dolce.
Appoggio il mio mento sul suo petto, sorridendo.
Chl.Sai cosa direi di fare? - lo faccio stendere sul letto mentre io, scivolando al suo fianco, abbraccio il suo petto – ecco. Voglio solo sentirti mio.
Appoggio la mia guancia sul suo cuore, sorridendo.
Val. è così difficile viaggiare nella tua mente. - gli lascio un piccolo pugno sul braccio – si, sei dolcissimamente complessa.
Chiudo gli occhi, lasciando le preoccupazioni al futuro.
 
Top
‚chloe
view post Posted on 6/7/2011, 16:20




9. Questioni di microfoni.
Valerio.
Accarezzo piano i capelli ricci di Chloe, attorcigliandoli delicatamente con l'indice. L'ho fatta entrare in camera mia, per la sesta volta.
Dorme dolcemente, appoggiata al mio petto. I muscoli facciali sono rilassati, le labbra leggermente socchiuse e le sue lunghe dita toccano piano il mio viso. È rannicchiata sul materasso, facendosi piccola accanto a me.
La luce della abat-jour sul comodino illumina il suo profilo, risaltando la sua pelle candida.
L'ho sempre trovata bellissima; non ho mai messo in dubbio questo.. magari all'inizio pensavo che non si tenesse come tutte le ragazze della sua età. Conoscendola meglio, ho capito che la vera bellezza di Chloe è quella interiore: lei ha la tendenza di mettersi sempre ad un grado inferiore rispetto agli altri.
Accarezzo piano il suo viso, depositando le mie labbra sulla sua nuca.
Mi faceva tenerezza e, soprattutto, mi rendeva sereno.
Poi vederla così impacciata col suo corpo, alle prime armi con me, mi ha fatto capire che aveva qualcosa di unico.
Si muove leggermente, infilando il suo braccio sotto al mio.
Lei era disposta ad innamorarsi davvero, nonostante gli interessasse Lucas.
Lei è l'unica a rendere importanti le persone che ha accanto.
Avvolgo il mio braccio attorno al suo petto, stringendola forte a me.
Mugola qualcosa di incomprensibile, sentendo la sua gamba nuda accarezzare la mia.
Lei è magnetica, affettuosa ed era infelice: mi ha sempre colpito quest'ultimo aggettivo perché, diversamente dalle persone che mi stanno attorno, lei aveva sofferto realmente.
Chloe non pensava ai miei soldi, alla mia popolarità. Lei vedeva me, Valerio. Quel ragazzo che l'aiutava con Lucas, quello che la consolava, quello che aveva reso la sua vita migliore. Lei mi amava come Valerio, il ragazzo diciottenne che amava cantare.
Chiudo gli occhi, inebriandomi della sensazione di solitudine che si respira in questa camera.
Sono le tre e diciotto di notte; pochi, in questo locale, stanno dormendo e io sono quelli che rimangono svegli.
Se isolo i rumori del piano inferiore, sento i movimenti della camera accanto dove nella quale, diversamente dalla mia, si sta facendo sesso.
Scuoto il capo, abbassando il mio sguardo su di lei.
Il suo corpo è coperto a malapena dalla mia camicia che, nonostante mi stia stretta, gli fa vestito. I capelli sparsi sul cuscino e il decoltè nascosto sotto il tessuto grigio fumo.
Porto la mia mano sulle sue gambe, accarezzando piano le cicatrici.
Si muove leggermente, nascondendo il viso tra l'incavo del mio collo e la spalla.
Sorrido, appena la sento mugolare, con la sua voce dolce, un “Me lo dai un bacio?”
La faccio stendere sul materasso, reggendomi col braccio in posizione fetale.
Gli lascio un bacio sulle sue labbra carnose, leccandone il contorno di un contorno leggermente più scuro.
Appoggia la sua mano sulla mia guancia, avvicinandosi pericolosamente alle mie labbra per approfondire il nostro bacio.
Mi posiziono sopra di lei, infilando la mia mano sotto il tessuto grigio.
Chl. Valerio smettila – la sto baciando con una forza maggiore, cercando di slacciargli i jeans aderenti – Valerio, basta.
Mi da una spinta, facendomi sdraiare al suo fianco.
Val. Non so cosa mi sia preso.. - si volta verso di me, portando il suo braccio sul suo seno nudo – sei così..
Mi accarezza il viso teneramente, accennando un sorriso.
Chl. Ho paura – mi giro verso di lei, avvicinandomi piano – se questa distanza.. dovesse allontanarci?
L'abbraccio, affondando il mio viso nei suoi capelli ricci.
Val. Non lo permetterò, Mic. - alza il suo sguardo verso il mio, notando i suoi occhi grigi leggermente lucidi – ehi, io ti amo. Abbiamo superato tutto insieme: che sarà mai la distanza?
Scoppia a piangere, stringendosi forte contro il mio petto.
È inutile convincersi che riusciremo a starci lontani. Un tempo forse, ma ora.. è difficile.
Spalanco gli occhi, spostandomi di fianco a lei.
Sospiro pesantemente, coprendomi il viso con le mani.
Chl. Ehi – porta la sua piccola mano sul mio viso, spostando le mie dita per osservarmi – Valerio..
La guardo, abbassando lo sguardo. I ricordi continuano ad intromettersi nel mio presente e questo non va bene. Mi sono ripromesso, appena entrato in questa camera, che avrei abbandonato tutta la mia vita per seguire il mio futuro. Ed ora le mie certezze stanno cadendo: ritrovare la mia Chloe e abbandonare il mio lavoro.
Si, perché l'ho fatto. Non riuscivo a stare con altre donne; nessuna era Chloe e continuavo a sostituire il loro volto col suo.
Ma, comportandomi come tale, l'avrei allontanata dalla mia vita.
Appoggia il suo mento sul mio petto, guardandomi impaurita.
Sono innamorato di lei. Amo ogni suo particolare: da quando si accarezza i capelli per poi abbassare il capo alla sua ossessione nel mordicchiarsi le labbra con insistenza.
Val. Vieni qui – apro le mie braccia e lei, senza farselo ripetere, si accoccola dolcemente – dovevo lasciarti dormire. Domani ti devi svegliare presto; ci sono le prove per il ballo.
Increspa le labbra in una smorfia dolcissima, sorridendomi appena gli accarezzo la punta del naso.
Chl. Risponderesti ad una mia domanda? - annuisco mentre lei si mette sopra al mio petto – hai, per caso, qualche malattia?
Spalanco gli occhi, scoppiando a ridere.
Val. Assolutamente no – alzo il mento con aria di superiorità – da quando stiamo insieme, sono sempre controllato.
Sorride, prendendomi il viso a coppa per rubarmi un bacio a stampo.
Cerco di approfondirlo ma si allontana, lasciandomi lì impalato.
Chl. Allora sono decisamente offesa – abbasso le sopracciglia, rimanendo perplesso. Appoggia le sue mani, coi palmi aperti, sul mio torace. - mi fa sempre piacere, scoprire che il proprio ragazzo non ha voglia di fare l'amore con te perché è troppo pigro.
La guardo con aria di sfida, facendo scivolare le mie mani sul suo fondoschiena.
Val. Tu sei gelosa! - alza il capo, sorridendo – sei gelosa del fatto che io.. Era da una vita che non ti vedevo così provocatrice.
Si sposta, mettendosi in posizione fetale.
Chl. Dormi, brutto poltrone mangia pollo.
Mi avvicino piano a lei, appoggiando le mie labbra sul suo lobo per sussurrargli piano.
Val. Se fossi in te, non resterei in questa posizione. - appoggio la sua mano sul suo ventre, avvicinandola pericolosamente al mio ventre – ci sono tanti modi per divertirci anche così..
Inizio a baciargli il collo, percorrendolo con la punta metallica del mio piercing.
Chl. Valerio – il mio nome esce un gemito strozzato, facendomi sorridere. Con la mano, inizio a rialzargli il tessuto per andare a contatto con la sua pelle calda. - VALERIO!
E puff. La spingo supina sul materasso, prendendo le redini della situazione.
I suoi occhi ghiaccio incontrano i miei e capisco che la voglia di appartenerci è decisamente alta: devo lasciare che i miei ricordi rimangano tali.
Val. La vuoi smettere un secondo di fare la pudica? - scoppia a ridere, appoggiando le sue dita sul mio petto per tracciare delle linee immaginarie – Chloe so che, in queste settimane, non mi sono comportato come avrei dovuto fare.
Mi sorride, cercando di rassicurarmi inutilmente.
L'idea di sbattergli in faccia tutti i miei problemi non mi piace molto, anzi.
Non mi sarei infastidito se, nella sua vita, fosse stato tutto rosa e fiori..
Chl. Valerio – le sue dita arrivano all'altezza del mio collo, accarezzando l'incavo tra esso e la spalla – ti sei comportato splendidamente con me. Non farti questi problemi. Sto meravigliosamente con te; se parli del contatto fisico, sai benissimo cosa ne penso. Se fossi stata ossessionata da questo, non avrei aspettato quattro anni per avere un rapporto... è che ho avuto paura di..
Abbassa la testa, guardando imbarazzata. Gli accarezzo il viso per poi appoggiare il mio indice sotto il suo mento, per sollevarlo.
Val. Tu hai pensato che io non volessi fare l'amore con te, vero? - increspa le labbra come una bambina, sbuffando. - ho indovinato. Ecco perché eri scorbutica in questi giorni!
Cerca di coprirsi col più possibile a sua disposizione.
Chl. E poi tu sei stato con così tante donne e io mi senti..
Mi impossesso delle sue labbra, strappandogli un gemito appena gli mordo quello superiore.
Mi asseconda, dando inizio alla danza delle nostre lingue.
Porta le sue mani sul mio bacino, sfilandomi la maglietta per sentire il mio petto nudo contro il suo.
Scendo sulla sua mascella, leccandone il percorso lentamente in modo da farla morire. Una mossa che mi piaceva praticare con lei è proprio lo strusciare del mio piercing sul suo corpo: lei lo ama e, proprio per questo, ho evitato di farlo in questi anni di lavoro. Con l'indice, sposto piano lo spallino del reggiseno lasciandolo cadere sugli avambracci.
Le mie mani strappano velocemente gli unici bottoni della camicia, ancora chiusi.
La sua risata cristallina si diffonde nell'ambiente e, nonostante stia morendo dal piacere, accenno un piccolo sorriso.
Mi prende il viso a coppa, avvicinandolo piano al suo per guardarmi negli occhi.
Val. Mi sei mancata così tanto, nonostante ti avessi vicino. - appoggia la mia fronte sulla sua, sentendo le sue gote alzarsi – Chloe, tu sei la cosa più..
Mi bacia, spostando le sue mani dietro la mia nuca per avvicinarmi il più possibile a lei.
Chl. Stai zitto – si mette sopra di me, sfilandosi la camicia per restare in intimo – e baciami.
Si inchina sul mio viso, allungando le mie mani sulla sua schiena per slacciargli il reggiseno blu notte.
Sorride nel bacio, scendendo sul mio collo per succhiare piano la pelle bianca.
Accarezzo piano la sua schiena con l’indice sentendo la leggera “pelle d’oca” formatasi col mio tocco. Nei nostri momenti di intimità, lei acquista una sicurezza maggiore che la rende meravigliosa, senza andare oltre al suo limite: ci siamo amati senza andare nel volgare e ho intenzione di continuare in questo modo.
Abbiamo superato il limite solo una volta ed è stato meravigliosamente bello.. ma non gli permetterò una cosa del genere.
Il pensiero che lei abbia voluto fare l’amore con me dopo quattro mesi di frequentazione fa capire quanto lei prenda le cose sul serio.. Che poi sia stata magnifica è un’altra questione.
Si stacca leggermente, rimanendo ansimante sopra di me.
I suoi capelli castani pendono ai lati del mio viso, solleticandomelo dolcemente.
Quelle perle grigie sono lo specchio di un’anima.. felice. Più la guardo, più mi ricordo l’effetto che gli faccio: sono passati parecchi anni eppure..
Per lei sono Valerio, il suo primo ragazzo, il suo primo bacio. Sono stato il suo primo amore e lei ..
Val. Sei bellissima – gli accarezzo piano il viso, sentendola sussultare al mio tocco delicato – chissà quanti uomini te l’avranno detto in questi anni..
Appoggia il suo indice sulle mie labbra, facendomi rimanere in silenzio.
Chl. Nessuno lo dice perché lo pensa davvero. Tu – lascia un bacio sulla punta del mio naso, sorridendo – sei ..
Gli prendo il viso a coppa, stringendola in un bacio passionale.
E quando la sento così vicino, so cosa significa amare. Non tendo a descrivere i miei sentimenti in sua presenza ma quando la coccolo, la bacio, il mio cuore batte forte.
La faccio rotolare sotto di me, aprendogli piano le gambe per farmi spazio.
Mentre ti innamori, delle mie insicurezze, delle mie prepotenze.


Il lenzuolo si tira dalla sua parte e, delicatamente, allungo la mia mano sul suo corpo.
Gli accarezzo la schiena, sentendola sussultare al mio fianco.
Chl. Valerio – si volta verso di me, coprendosi il seno con il lenzuolo. – volevo lasciarti dormire.
Mi metto supino sul letto, osservandola mentre si coccola sul mio petto.
Val. Volevi lasciarmi da solo? – gli lascio un bacio sulla nuca, stringendosi forte al mio petto – se mi avessi chiamato, mi sarei alzato volentieri.
Alza il capo, guardandomi coi suoi occhi ghiaccio.
Mi accarezza piano il mento, accennando un piccolo sorriso.
Chl. Ci mancherebbe solo questo. Sono io che ho le prove e poi – con la mano libera, inizia a disegnare astrattamente delle linee sul mio petto nudo – sei restato sveglio tutta notte.
Mi impossesso velocemente delle sue labbra, trattenendole per pochi minuti.
Gli accarezzo i capelli ricci, sentendola sospirare.
Val. Non ho mai passato notte migliore di questa, amore. – i suoi occhi diventano in breve tempo lucidi, facendomi capire che sarebbe mancato poco ad un pianto liberato - ehi Micia io..
Si nasconde sotto il lenzuolo, scivolando in fondo al letto.
Scoppio a ridere, cercando di convincerla a rialzarsi.
Chl. Ciccione? – sorrido, infilandomi sotto il tessuto per prenderla di sorpresa – oddio Valerio.
Avvolgo le mie braccia attorno al suo bacino, stringendola dal dietro.
Manda indietro la testa, appoggiandola tra l’incavo del mio collo e la spalla.
Val. Ti amo Mic – allunga la mano verso il mio volto, lasciandomi una carezza per ricambiare – non te lo dico spesso ma lo sai che..
Si sposta dal mio corpo, riemergendo dalle lenzuola per coprirsi il seno nudo.
Rimango perplesso sulla sua risposta, fino a quando non la sento miagolare.
Scoppio a ridere, avvicinandomi piano a lei.
La guardo e, senza farmi attendere, mi metto sopra il suo corpo.
Chl. Ti amo anch’io Ciccione – la copro col lenzuolo, allungando la mia mano sull’interruttore della luce – non avevo detto questo comunque.
Scendo sul suo collo, percorrendolo con le mie labbra.
Val. Vuoi che mi fermi?

La sento borbottare a denti stretti qualcosa in inglese, per poi sentirla ridere.
Chl. Ma perché dovresti farlo? - allungo la mano sulla abat jour accanto, premendo sull'interruttore – ecco, così si fa.

Lo scricchiolio del pavimento di legno mi fa tornare alla realtà, notando il bicchiere nelle mie mani brillare.
Ho scelto questo lavoro al mio precedente: sappiamo benissimo che questo.. non porterà ad uno stipendio elevato.. Ma io non mi sarei sentito “sporco” e lei..
Appoggio il cristallo sul ripiano, guardandola muoversi abilmente sul palco.
E Lei non avrebbe avuto preoccupazioni su di esso.
Certo, non mi va molto vederla strisciare sul palo davanti a degli uomini affamati delle sue curve ma so che, di lei, posso fidarmi. Infondo lei ha sempre amato ballare e, vederla così felice, mi riempie il cuore.
La ragazza, di fronte al balcone, lascia i soldi sul legno.
Val. Susan – mi metto davanti a lei, appoggiando la mia mano sul suo braccio – ho bisogno di parlarti..
Mi indica il divanetto nell'angolo, solitamente riservato ai clienti più “in”
Sus. Valerio? - inizio a far scricchiolare le dita, ansiosamente – odio quando lo fai..
Prendo un respiro profondo, cercando di emettere qualche parola al posto di mille sospiri.
Val. C'è un piccolo imprevisto.. - abbassa le sopracciglia, rimanendo perplessa – sai che, quando ci siamo conosciuti, ti ho parlato di una ragazza.. di una certa Chloe.
Spalanca gli occhi, incredula di quello che ha appena sentito.
Sus. Non dirmi che è la Chloe che intendo io – scoppia a ridere, facendomi rimanere di sasso – cioè voi due, in quattro anni, non vi siete mai.. riavvicinati? Belli scemi
Alzo un sopracciglio seccato, incrociando le mie braccia al petto.
Val. Va bene. Sono un pirla: non ho mai capito che la mia ragazza era qui.. ma, vedi, io e Chloe stiamo cercando di ricostruire il nostro rapporto.. E so che in questo momento, stai cercando un ragazzo che ti aiuti al bancone dei cocktail..
Il suo sorriso diventa uno sguardo serio, avvicinandosi meglio a me.
Sus. Vuoi cambiare lavoro vero? - annuisco piano, continuandola a guardare negli occhi – sei proprio innamorato di Chloe, vedo.
Sorrido, abbassando la testa. L'imbarazzo di sentirmi dire questo da Susan..
Val. è che.. di lei, non cambierei niente. Mi sento speciale con lei.
Sorride, prendendo dal tavolino un pezzo di carta.
Sus. Tenero e cuccioloso – prende, dalla tasca del suo grembiule, una biro – ora scrivi “ io, Valerio Scanu, ho deciso di cambiare il mio lavoro da gigolò a barista.
Lo firmo, porgendoglielo.
Val. Ora posso andare – ma, di mia sorpresa, prende il foglio aggiungendo delle frasi sotto la mia firma – Cosa diamine..
Lo prendo leggendo, sbalordito, le varie parole.

“ a patto che io, una volta a settimana, salga sul palco a cantare”

Qualcuno batte la mano sul bancone, facendomi tornare al presente.
Avrei dovuto cantare, davanti a tutti. Si, un tempo era il mio lavoro.. ma ora?
Mi giro, chiedendogli cosa vuole in inglese.
Pier. Credo che una birra possa andare bene – la voce familiare, l'accento marcato. Incredulo, mi giro. - vero, Va?
Sorrido, uscendo dalla postazione per andarlo ad abbracciare..
Val. Troglodita – scoppia a ridere, battendo la sua mano sulla mia spalla – da quanto tempo non ti vedo?
Ci stacchiamo, andando a sederci sugli sgabelli dietro di noi.
Pierpaolo, da parecchio tempo, è sparito dalla circolazione. Ha voluto girare l'America, cercando quello che io ho ritrovato qui.
Pier. Sarà un' anno e tu, continui a fare il puttaniere o ti sei ritirato per la vecchiaia?
Increspo le labbra, decisamente seccato.
Val. Non faccio più quello.. da qualche settimana. - alza il sopracciglio, allungando la mano verso il calice di birra appoggiato sul bancone – lavoro come barista..
Sorseggia dal bicchiere, guardandomi incuriosito.
Pier. Allora l'amore? - allontana l'involucro dalla labbra, leccandosele – hai trovato qualche ragazza che ti ha fatto battere il cuore?
Sorrido, voltandomi verso il palco. Le ballerine si muovono al ritmo della canzone e Chloe, con in mano la sua bacchetta, mostra i passi corretti per la coreografia.
Sarah gesticola animatamente, saltellando felice sul posto.
Val. In effetti.. - mi volto verso di lui, scoppiando a ridere – mi sono trovato una ragazza.
Spalanca gli occhi, incredulo. Alzo il sopracciglio, sospirando.
Pier. E tu non me lo dici, brutto riccio? - si avvicina, facendo un sorriso finto come quello della pubblicità Mentadent – Dai raccontami un'pò di lei o ti devo strappare fuori le parole col cavatappi?
Sorrido, voltandomi verso il palco. Chloe, sentendosi osservata, si gira mostrandomi il più bel sorriso che potesse farmi.
Quando la guardo, capisco cosa c'è in lei che mi fa impazzire.
È magnetica, dolce, semplice. Abbassa il capo, avvicinandosi allo stereo appoggiato ad un tavolo di legno.
Si inchina leggermente, premendo sul pulsante.
La musica di Lady GaGa risuona nel locale, guardando le ragazze togliersi le magliette.
Mi metto in piedi, appoggiando la mia mano sulla spalla di Pierpaolo.
Val. Muovi il culo – mi allungo oltre il bancone, prendendo la bottiglia d'acqua – aspetta..
Si mette in piedi, guardandomi tra il perplesso e il sorpreso.
Pier. Cosa c'era in quella bottiglia? Stai bene?
Punto il mio indice ad un centimetro dal suo viso, avvicinandomi come un detective.
Val. Non ti interessa cosa c'è in questa bottiglietta – la scuoto davanti ai suoi occhi – tu, per caso, sei occupato..
Alza il sopracciglio, sussurrando piano.
Pier. Diciamo che mi sono dato alla pazza gioia – scoppio a ridere, proprio per prenderlo in giro – Valerio smettila.
Gli faccio segno di seguirmi mentre vedo Chloe impegnata a bloccare lo stereo.
Chl. Non si può ragazze. Voglio ricordarvi che la prova è domani sera e sembriamo una manica di incapaci alle prime armi. - il suo accento italiano si nota decisamente, nonostante il suo inglese sia sciolto – come devo farvelo capire?
Sarah alza gli occhi al cielo, sedendosi per terra.
Andiamo a sederci ad un tavolino, sentendo gli occhi delle ragazze addosso.
Pierp. Posso chiederti una cosa – annuisco, componendomi il più possibile sulla sedia – perché hai scelto di fare il barista, dato che sappiamo bene che hai un dono naturale?
Sorseggio un goccio d'acqua, inumidendomi le labbra secche.
Val. Un dono non molto apprezzato – scoppia a ridere mentre io alzo il sopracciglio – Pier ti devo ricordare che è successo parecchio tempo fa?
Mi guarda, alzando le spalle.
Pier. Eviterei di parlarne per il semplice fatto che tu non ci stai bene.. Valerio – la sua voce esce seria, facendomi ricordare quanto è importante nella mia vita questo “Troglodita”. - tu hai talento; so che penserai che io, Pierpaolo, sono decisamente di parte ma, in questi anni, ti ho sempre dimostrato che non sono capace a.. mentire. La tua vecchia casa discografica si è presa gioco di te: ti ha esportato all'estero con canzoni non adatte alla tua voce. Sei andato, solo, nella tana di un branco di lupi: hai lottato per farti sentire ma non c'è l'hai fatta.
Chiudo gli occhi, appoggiando le mani sul ripiano.
Valerio, la tua voce è molto bella.. ma vedi, qui in America, non cerchiamo persone come te. Il tuo talento è puramente è basato sul tuo aspetto fisico; le persone ti sostengono per quello.. Qui non c'è posto per te. Tu sei un ragazzo che.. si fa prendere dalle emozioni..
Batto i palmi sul legno, facendolo tremare con molta forza.
Le ragazze mi guardano perplesse, inclusa lei..
Alzo il capo, coprendomi il viso con le mano. Ho bisogno di un prestito di tre mila euro.
Chiudo gli occhi, sentendo il rumore dei tacchi vicino.
Pierp. Chloe?! - la sua voce sorpresa mi fa capire che lei è qui, ancora una volta. Si inchina all'altezza del mio orecchio – voi state insieme?
Porta la sua mano sul mio braccio, facendo segno di alzarmi.
Chl. Sunshine prendi il mio posto – Sarah si mette davanti alle ragazze, bacchettandole immediatamente – Ciao Pier.
Avvolge il suo braccio attorno al mio, indirizzandoci al piano inferiore.
Appoggio il capo sulla sua spalla, tenendo il capo basso.
Chl. Ehi, Pasticcione – mi accarezza i capelli, fermandoci davanti alla porta della mia camera – me le dai le chiavi?
Allungo la mia mano nella tasca, prendendole.
Si muovono piano nella serratura e, al terzo giro, la porta si apre.
La stanza, in pieno ordine, ci presenta davanti. Spalanco gli occhi, incredulo sulla mi visione.
Val. Che è successo qui? - mi aiuta a camminare fino al letto per poi sedercisi sopra – era..
La guardo, capendo chi è stato. Sorride, imbarazzata.
Chl. Io spero di avertela riordinata in più possibile. Volevo farti una sorpresa ma..
Senza pensarci una seconda volta, mi fiondo sulle sue labbra impossessandomene.
Rimane sconvolta dalla mia presa d'iniziativa per poi capire successivamente le mie intenzioni. Asseconda i primi baci per poi staccarsi, ansimante.
Chl. Cosa avevi prima? - mi accarezza la mano per poi stringerla – eri così. Triste.
E io non gli ho detto niente a Chloe.. della mia decisione sul canto.
Val. Mi è difficile parlare del mio passato e.. sto soffrendo al solo pensiero di cosa è successo. Non sono niente di quello che avrei voluto essere un tempo.. Ti rendi conto che ti avevo perso? Avevo permesso alla distanza di allontanarmi da te! Mi sono ridotto a rendere le mie prestazioni sessuali un lavoro, quando ho avuto solo due ragazze nella mia vita! Non riesco a darmi pace.
Batto forte il pugno sul materasso, facendolo tremare.
Si mette a cavalcioni sulle mie gambe, massaggiando dolcemente le mie spalle.
Chl. Devi sfogarti amore mio – porta le sue mani sulla scollatura della mia maglietta – non ti dico di andare a picchiare qualcuno.. però.
Accarezza piano il mio pettorale per poi togliersi il tessuto superiore dei suoi vestiti.
Il reggiseno viola risalta sulla sua pelle bianca e l'unica cosa che mi viene in mente è il perché lei abbia scelto questo.
Pur di vedermi sereno, lei si donerebbe a me. Così senza riflettere a cosa sarebbe questo.
Si mette davanti a me, slacciandosi i pantaloncini che scendono velocemente dalla sue gambe.
Chl. Se tu vuoi, diventerà solo del sesso liberatorio. Io voglio solo..
Mi metto in piedi, appoggiando il mio indice sulle sue labbra.
Val. No – i suoi occhi incontrano i miei – non voglio fare sesso e non credo di riuscirci con te. Vedi, Chloe, sei cocciuta da fare invidia ad un mulo.
Sorride, avvicinandomi a lei.
Avanza piano verso di me, portando la sua mano sul suo seno.
La sua ingenuità mi ha sempre fatto impazzire; potrebbe essere anche la donna più provocante al mondo ma io la vedo così impacciata col suo corpo, nonostante sia una bomba di passione.
Chl. Ehi, mi potrei offendere – appoggio le mie mani sui suoi fianchi, stringendola a me – Valerio.
I palmi delle sue delicate mani si posano sul mio petto, accennando un tenero sorriso sulle labbra.
Val. Sai, sono passati parecchi anni da quando ti ho visto la prima volta. Quel giorno mi sono pentito delle mie parole; eri lì che piangevi e sono stato un'insensibile. Se non fossi venuto al ristorante..
Appoggia il capo sulla mia spalla, sentendo le sue mani scivolare sul mio ventre.
La sento rabbrividire al mio tocco sulle sue scapole per abbracciarla.
Chl. Non posso pensare alla mia vita senza di te.
Lascio un bacio sulla sua nuca, chiudendo gli occhi per inebriarmi del dolce profumo dei suoi capelli.
Val. Chloe – gli prendo il viso a coppa, avvicinandolo il più possibile – ti ricordi quando non credevi al mio “ti amo” perché, per te, era troppo presto? Ecco, sbagliavi: in quei pochi mesi insieme, avevo capito che questo..
Gli prendo la mano appoggiandola sul mio cuore, osservandola mentre si morde il labbro.
I suoi occhi, oggi, sono di un color cielo e sono lucidi: probabilmente sarebbe scoppiata a piangere in poco tempo.
Val. Apparteneva o meglio – appoggio la mia fronte contro la sua – appartiene a te. Per questo non voglio fare sesso con te. Chloe, tu non sei la mia bambolina: quello che provo per te, è solo amore. Perché io sono innamorato di te, nei tuoi pregi e nei minimi difetti che ti rendono unica. Io quando..
Appoggia il suo indice sulle mie labbra, zittendomi.
Chl. Cosa hai fatto al mio cuore? - scoppia a piangere, saltandomi addosso per stringersi in un' abbraccio sentito – sei la cosa più bella della mia vita.
Gli prendo il viso a coppa, baciandola con passione.
La mia lingua traccia il contorno delle sue labbra carnose, mordicchiandole successivamente. Sorride nel bacio, assecondandomi nel momento in cui cerco un' approfondimento nel nostro contatto.
Il gusto metallico del piercing ci inebria mentre ci baciamo con veemenza, lasciando scivolare le nostre mani sui corpi dell'altro.
Indietreggio fino al letto,
Si posiziona supina sul materasso mentre io tolgo le scarpe, mettendomi a cavalcioni sulle sue gambe. Mi reggo con la mano sinistra, iniziando a baciarla dolcemente.
Sorride, sentendo le sue mani scivolare al bordo della mia maglietta.
Scendo lentamente sulla sua mascella, lasciandoci un morso per percorrere il suo collo.
Le sue dita ghiacciate si appoggiano sulla mia pelle calda,facendomi sussultare.
Sussurra un dolce “scusa”, cercando di togliermi la maglietta attraverso il tessuto.
Val. Aspetta, amore – mi stacco leggermente per proseguire il lavoro da lei iniziato – e sai che non ti devi scusare per le tue mani.
Sorride, abbassando lo sguardo.
Non riesco a capire come gli altri uomini non l'abbiano voluta nella loro vita: ha un corpo meraviglioso, se non fosse per le cicatrici della sua infanzia, e soprattutto è splendidamente dolce.
Gli lascio un bacio sulle labbra, portando la mia mano sul ginocchio per spostarlo piano.
Sono stato il primo nella sua vita: si è concessa solo a me, in venticinque anni.
Ed io non sono capace di dirgli che non riesco a cantare, che non voglio più farlo.
Gli mordo la spalla, vedendola sussultare dal dolore misto al piacere.
Chl. I succhiotti, se vuoi farli.. - avvicina le sue labbra al mio lobo, prendendolo piano tra i canini – scegli un punto che puoi vedere solo tu.
Mi stacco leggermente dal suo viso, rimanendo scioccato dalla sua proposta.
Val. Non serve questo per farti sentire mia.

Chloe.
forse è solo un meccanismo che ci scatta dentro solo un istinto che però chiamiamo sentimento. I miei capelli pendono sul mio viso, infastidendomi leggermente.
Non credo di aver visto cosa migliore in vita mia. Il cuore mi batte così forte quando sono con lui; a volte, ho paura che mi possa scoppiare tanto è veloce.
La sua testa appoggia sul mio seno, proprio dove c'è aorta sinistra.
Gli accarezzo piano la ciocca di capelli che pende sulle sue labbra, disegnandone incurante i contorni con dolcezza.
Lo sento sospirare, alzando piano lo sguardo verso di me.
Val. Ehi, amore – la sua voce dolce mi sta tremare dall'emozione. - hai qualcosa che non va?
Sorrido, facendolo spostare per poi mettermi in posizione fetale.
Chl. Posso chiederti una cosa? - mi accarezza la guancia, sussurrando un “certo” sorridente – canteresti per me?

Edited by ¿sarahsmiles - 19/10/2011, 15:05
 
Top
‚chloe
view post Posted on 12/7/2011, 02:00




Si posiziona supina sul materasso mentre io tolgo le scarpe, mettendomi a cavalcioni sulle sue gambe. Mi reggo con la mano sinistra, iniziando a baciarla dolcemente.
Sorride, sentendo le sue mani scivolare al bordo della mia maglietta.
Scendo lentamente sulla sua mascella, lasciandoci un morso per percorrere il suo collo.
Le sue dita ghiacciate si appoggiano sulla mia pelle calda,facendomi sussultare.
Sussurra un dolce “scusa”, cercando di togliermi la maglietta attraverso il tessuto.
Val. Aspetta, amore – mi stacco leggermente per proseguire il lavoro da lei iniziato – e sai che non ti devi scusare per le tue mani.
Sorride, abbassando lo sguardo.
Non riesco a capire come gli altri uomini non l'abbiano voluta nella loro vita: ha un corpo meraviglioso, se non fosse per le cicatrici della sua infanzia, e soprattutto è splendidamente dolce.
Gli lascio un bacio sulle labbra, portando la mia mano sul ginocchio per spostarlo piano.
Sono stato il primo nella sua vita: si è concessa solo a me, in venticinque anni.
Ed io non sono capace di dirgli che non riesco a cantare, che non voglio più farlo.
Gli mordo la spalla, vedendola sussultare dal dolore misto al piacere.
Chl. I succhiotti, se vuoi farli.. - avvicina le sue labbra al mio lobo, prendendolo piano tra i canini – scegli un punto che puoi vedere solo tu.
Mi stacco leggermente dal suo viso, rimanendo scioccato dalla sua proposta.
Val. Non serve questo per farti sentire mia.

Chloe.
forse è solo un meccanismo che ci scatta dentro solo un istinto che però chiamiamo sentimento. I miei capelli pendono sul mio viso, infastidendomi leggermente.
Non credo di aver visto cosa migliore in vita mia. Il cuore mi batte così forte quando sono con lui; a volte, ho paura che mi possa scoppiare tanto è veloce.
La sua testa appoggia sul mio seno, proprio dove c'è aorta sinistra.
Gli accarezzo piano la ciocca di capelli che pende sulle sue labbra, disegnandone incurante i contorni con dolcezza.
Lo sento sospirare, alzando piano lo sguardo verso di me.
Val. Ehi, amore – la sua voce dolce mi sta tremare dall'emozione. - hai qualcosa che non va?
Sorrido, facendolo spostare per poi mettermi in posizione fetale.
Chl. Posso chiederti una cosa? - mi accarezza la guancia, sussurrando un “certo” sorridente – canteresti per me?
 
Top
‚chloe
view post Posted on 21/8/2011, 18:11




Hai provato a fermare il tempo?
Se mi avessero detto che in quella lunghissima estate, la mia vita sarebbe cambiata non ci avrei creduto. Eppure ora, davanti a questa valigia, capisco che sei tu che hai dato un senso a tutto.
Dimmi che senso ha.

Il ticchettio continuo dell'orologio a pendolo risuona nelle mie orecchie. Il sole caldo delle tre e mezza scotta sul mio braccio dalla carnagione sbiadita e le piccole gocce di sudore scendono dalla mia fronte, depositandosi sulle gote arrossate. Le frasi d'inglese mi tormentano mentre la mia testa pensa già a cosa ascoltare nel ritorno in bicicletta.
“Forse i Take That sono migliori lungo il percorso.” I miei pensieri si uniscono ai vari rumori e, come una borraccia ad un'assettato, suona la sveglia che mi fa capire che è finita. Si, sono libera di nascondere questi libri d'inglese e ritornare a casa, per preparare quelle valigie enormi.
No, non sarebbe finita qui. Tutti quei vestiti, le ore del viaggio. Si, una tortura.. Prima di quei tredici giorni di vacanza, a Rimini.
Con i tuoi genitori e quell' “antipatico” di Alexander, mio fratello più grande. Infilo i miei libri nella sacca dell'Eastpack, sorridendo di sbieco.
Poi ci sarei stata io, la più piccola della famiglia Lagaliardi.
La scorbutica e “sognatrice”. La dolce Violette, chiamata con un nome che non mi appartiene: Viola. Non ho mai accettato, in questi sedici anni (da compiere), le persone che storpiano quest'ultimo: se si sarebbero trovati nel mio posto, cosa avrebbero fatto? Di certo, non me l'avrebbero fatta passare liscia.
Esco dalla porta, percorrendo velocemente le varie scale dell'edificio.
I miei genitori hanno sempre avuto un' enorme passione per la Francia e, dato che la nostra famiglia si trova qui, non abbiamo mai superato il confine italiano. E, per omaggiare quest'ultima, mi hanno dato questo nome. Violette: il nome di un fiore. Simbolo di modestia e pudore ma, la caratteristica che più amo, è il suo particolare significato. Persona sinuosa, flessibile.. Mi sono sempre domandata il “perché” di questo mio nome: non è comune qui in Italia, eppure ..
“ Tu sarai l'unica al mondo, un piccolo fiore che pochi potranno raccogliere”.. Le sue parole mi risuonano tutt'ora nella testa; la domanda è mia madre ha una sfera di cristallo?
Si, perchè quest'affermazione l'aveva fatta parecchi anni fa. Ed ora.. Nessuno ha provato a raccogliere questo fiore, anzi.
A me sembra l'esatto contrario: quest'ultimo viene solo evitato perché, in un campo di rose rosse, quello non risalta. Io sono così.
Pedalo velocemente al ritmo della canzone, cercando di non finire sotto qualche auto; le raccomandazioni di mamma si fanno sempre sentire e, nonostante la musica assai alta, mi perseguitano.
Gli occhiali da sole neri, la maglietta giallo canarino e i pantaloncini neri; non mi sono mai ritenuta un “mostro”.. magari non ho un fisico da modella, ma non significa niente..
Almeno credevo fino a qualche anno fa; ora eviterei di mangiare tutte quelle patatine e merendine varie, se solo avessi saputo che il fisico avrebbe avuto un valore superiore a quello che ho dentro la mia testa.
Si, perché io sono anche così. Una ragazza che parla da sola ma, soprattutto, una che ragiona col cervello.. poi successivamente col cuore.
Almeno fino a poco tempo fa, prima d'incontrare Manuel.. Un ragazzo che mi ha preso il cuore, ma.. è uno stronzo. Si, un' aggettivo che gli si ad-dice proprio: mi prende e mi getta quando vuole lui ed io non posso farci niente. Le persone, che mi sono accanto, hanno cercato di farmela passare.. Ma poi io andavo in quel locale, il sabato sera, e ci ricascavo: per non fare soffrire nessuno, ho finto che non mi piacesse più. Ho cercato di prendere il mio interesse e “ficcarlo” sotto al tutto il male che mi ha provato in questi due mesi.. Ed, andare al mare, è il primo passo per il mio progetto: Dimenticare. Si, perché qualcuno deve dirmi che senso ha: Correre dietro ad una persona che ti vedrà, in qualsiasi gesto tu possa fare, la sua amica.. che in realtà è totalmente presa di lui.
Manuel mi aveva illuso ed io, nonostante tutto, credevo alle sue parole.
Parcheggio la bicicletta davanti al cancellino, spegnendo la musica che risuona nelle mie orecchie.
Liar, Liar, Don't cry on my sholder. Bugiardo, Bugiardo, non piangere sulle mie spalle. Si, perché mi ha mentito. Letteralmente presa per il “culo”; Si, inutile trattenersi.
Salgo le scale che mi portano all'appartamento, con una voglia tutta mia.
Probabilmente una lumaca sarebbe stata decisamente più veloce di me, anzi mi avrebbe superato.. Di certo. Io sarei rimasta al primo gradino e lei, dall'alto, mi avrebbe guardato con aria di superiorità.
Scuoto il capo, facendo scomparire l'immagine dalla mia testa. E poi io sono una viaggiatrice; il mio motto è “datemi una penna e io ti farò viaggiare..”. Peccato che nessuno si sia mai interessato a quest'ultimo.
Violette è stata anche rimandata in tre materie nella quale una è la tua preferita, facendoti sentire una merda. Si, mi sento esattamente così.
E ha così tante amiche.. Ironizzo su d'esse perché non so se ridere o piangere: ho quindici anni e undici mesi ma, in vita mia, non ho mai avuto persone della mia età da considerare “amiche”. Si, c'è qualcuno.. Però.. Non posso toccarla e mi tocca volergli bene a trecento chilometri di distanza: la meravigliosa sfiga nella vita di Violette.
Ci sono ventimila persone in questo paese .. ma nessuno la pensa come me: il problema è se io sono anormale o gli altri guardano l'apparenza..
Che, nel mio caso, inganna.
Apro la porta, guardando mia mamma seduta sul divano.
Mam. Ehi – si mette seduta composta, spostando bruscamente mio fratello appoggiato al suo braccio – come sono andate le ripetizioni?
Mi dirigo in cucina, sedendomi sul tavolo di legno.
Viol. Sono andate benissimo. Matteo – il ragazzo che “sazia” le mie enormi lacune – mi ha spiegato meravigliosamente.
Ed è così, se non fosse per il ritorno. Le mie care Esse: Sole, Sete e Stronzaggine.. che se le unisci, da vita ad un mix irresistibile.
Si, ironizzo: sono fatta così. Se le cose le prendo “ di petto” non riesco ad essere seria. Ma se le prendo di cuore..
Ingerisco bruscamente il liquido gelato, sentendo la trachea ghiacciarsi.
Non ne capisco il gusto ma la sensazione mi provoca qualche brivido lungo la schiena: amo l'estate ma.. la sensazione di “appiccicoso” sulla mia pelle, non riuscendo nemmeno a muoverti, non è la cosa migliore di quest'ultima.
Attraverso il corridoio, andando diretta verso la mia camera.
I poster enormi coprono le pareti biancastre, dandogli una personalità rockettara. Esattamente come me, pazzoide che ascolta cantanti sconosciuti ma di un talento infinito.
Mi siedo sul ripiano della scrivania, osservandomi distrattamente davanti allo specchio. La Violette: una marea di ricci avvolgono il viso paffutello, dandogli un velo di particolare, piacevole per la vista. Gli occhi di un colore glaciale; quasi sempre grigi, ma accompagnati da venature verdastre che gli danno che l'espressività, unica. Il naso paffutello e la sua piccolissima “gobbetta” da renderlo semplice ma con quel qualcosa di diverso dalla perfezione. Le labbra di un rosa caldo, tendente al rosso, e con delle curve carnose; non so nemmeno da chi le abbia prese, dato che nessuno nella mia famiglia le ha così.. Escludendo Alex.
Non mi ritengo così brutta ma.. perché non piaccio? Diamine.
Mi stendo sul piano, fissando il soffitto bianco.
L'unica cosa che voglio assolutamente in questo periodo è l'innamorarmi.. O meglio, so che parto per il mare tra tre giorni e lì, dove non mi conosce anima viva, voglio stare tranquilla. Mettere una pausa alla mia vita per quei tredici giorni e riprenderla da come l'ho lasciata.
Non ho intenzione di affezionarmi a nessuno: la sofferenza di lasciare una persona qui, a Rimini, non mi permetterebbe di dare il massimo all'esame di riparazione a settembre e io non voglio disperdere le mie attenzioni in cose fuori della mia scuola o la mia scrittura.
“ Violette, se devi pensare all'amore, prendi il tuo computer e dacci dentro con lo sbattimento di dita. Scriviti una storia e rileggila fino a quando non capirai che questa è la tua vita. Tutto quello che c'è, oltre a queste quattro mura, non fa per te”.
Si, la mia coscienza ha ragione. La mia vita è qui, altro che ragazzi e cazzate varie.
Io sto bene col mio computer e la mia musica particolare.
Ho solo quindici anni, avrò tempo per il sesso maschile..
Certo un bacio però.. Non mi dispiacerebbe..
“No, Violette. Non cadere nelle tentazioni Tayloriane”.
Scoppio a ridere, chiudendo gli occhi.
Si, “Fifteen” non sarà mai vera su di me..


La voce di Alexander risuona dolcemente nelle mie orecchie, unita successivamente al movimento della sua mano minuta sul mio fianco.
Mi stiracchio sul mio fianco, lamentandoti del tremendo dolore dell'oggetto conficcato sotto d'esso.
Alex. Ehi, mio piccolo fiore – apro l'occhio, guardando il suo sorriso perfetto dipingersi sul suo volto – dobbiamo prepararci. Si parte tra poco.
Mi lascia una carezza sul viso, accennando un piccolissimo sorriso.
Ho sempre trovato, mio fratello, di una bellezza particolare: se non fossi sua sorella, probabilmente sarei pazza di lui. I suoi capelli corvini danno un'intensità maggiore a quelle perle grigie, seguite successivamente dalla carnagione abbronzata e dal fisico perfetto. Non capisco come possa essere mio fratello: è totalmente, esattamente, completamente il mio opposto.
Per non parlare delle ragazze che gli corrono dietro; se mi regalasse la metà delle sue corteggiatrici, cambiandogli sesso, probabilmente ne avrei abbastanza fino alla fine dei miei giorni. Possiamo dedurre la sua popolarità dagli amici su Facebook; io ventisette, lui tremilacento. Come rovinare ufficialmente la mia autostima con un fratello, calciatore, batterista e fumatore accanito di Malboro Rosse. La mia rovina.. Nonostante lui sia essenziale nella mia vita.
Abbiamo solo un' anno di differenza e, andando anche nella stessa scuola, ci ritroviamo a parlare di cose in comune: perché la pensiamo, quasi sempre, allo stesso modo... é l'aspetto fisico che ci rende l'opposto dell'altro.
Mi siedo sul letto, fissando il poster di Taylor Swift. Il suo sorriso mi rende felice e, senza pensarci due volte, la imito.
Sospiro, prendendo da sotto il cuscino l'Ipod con le giganti cuffie blu puffo.
Premo sullo schermo e, in breve tempo, la canzone tanto sognata mi risuona nelle orecchie.
Fifteen. Quindici. Appoggio le mie mani sulle ginocchia, dandomi la giusta spinta per mettermi in piedi. Cammino a ritmo della canzone, raccogliendo gli oggetti che mi serviranno anche in vacanza.
Fischietto a bassa voce, strappando dolcemente un poster. Si, perché al hotel nessuno sarà fan di lei o dei gruppi che ascolto. È geneticamente testato: io sono “l'anormale” della mia età.
And your first kiss makes your head spin ’round. Mi tocco piano le labbra, assaporando il gusto della caramella alla liquirizia, mangiata un'ora fa.
Forse mi sento l'estranea del gruppo, proprio perchè io non ho mai dato un bacio..
E sentire coloro che chiami amiche parlare solamente dei loro ragazzi, delle loro sveltine e di quello che, per loro, è chiamato amore.. mi ha fatto capire che vivo in un mondo estraneo. In un posto dove nessuno potrà farne parte, se non io.
Perché sono protagonista di ogni storia che scrivo, di ogni mia citazione e di tutti quei sogni che si creano sulla mia mancanza d'amore per l'altro sesso.
E il tuo primo bacio ti farà girare la testa. Che Taylor stia sbagliando? Si, certo. In ogni sua canzone mi ci ritrovo al massimo e, il tredici agosto dell'anno precedente, mi sono ripromessa di rendere questa canzone il mio manuale d'amore..
E manca proprio quello per scrivere fine a questa lunga lista.
Trascino la valigia viola lungo il corridoio, appoggiandola davanti alla porta d'ingresso. Mi guardo attorno, “fotografando” l'immagine che mi si presenta davanti: la casa è perfettamente in ordine, le valigie davanti a me e il rumore lieve degli uccellini che fischiettano.
Alex. Aiuta mamma che io scendo – mi scompiglia i capelli, dandomi una piccola carezza dietro la nuca – attenzione piccola ricciolina.
Mi sorpassa mentre io cammino verso la cucina dove mamma, indaffarata e affaticata, solleva il piccolo Ciuffo chiuso nella gabbia.
La nostra famiglia tiene particolarmente agli animali e, pur di non lasciarlo a casa da solo, abbiamo deciso di portarlo con noi.. Anche al mare.
Le note della canzone finisce e io, per non sembrare la malata di musica, ficco le cuffie nella mia borsa.
Mam. Prendi il beauty-case e scendi con Ale. Guarda la nostra casa per l'ultima volta che la rivedrai tra quindici giorni.
Sollevo l'involucro ed esco dalla casa, senza ripensamenti.
Ora voglio solo lasciare i miei problemi in queste quattro mura e vivermi intensamente le mie vacanze. Senza il rimorso di amori incompresi, di amiche che se ne fregano dei tuoi problemi e di professori che ti fanno studiare anche in estate.
In quei giorni di mare, sarei stata una ragazza diversa. La Violette studiosa avrebbe abbandonato i suoi libri e avrebbe sognato.
Quello che purtroppo qui non avviene mai. I pregiudizi, l'amore per le ragazze semplici e la poco curiosità di scoprire oltre all'apparenza.
Apro la porta della macchina, sedendomi sull'angolo del sedile posteriore.
E se fare trecento chilometri mi avrebbe reso felice, perché no?

Istrice.

Le voci di Alex con quelle dei miei genitori infastidiscono il mio sonno profondo e, allungando la gamba, apro lentamente l'occhio destro.
Alex. Mi aveva detto che probabilmente non sarebbe venuto sabato sera..
Cerco di capire di chi sta parlando, isolando la musica di Ne-Yo abbastanza alta da infastidirmi in quel momento.
Mam. Ale, ma chi ti ha detto questo? Ieri sei rimasto a casa e avevi in mano solo il cellulare.. - la sua voce si blocca e probabilmente il concetto l'ha capito anche lei – Ah.
Forse mi sono dimenticata di specificare un piccolissimo dettaglio inaccettabile, direi: Manuel è uno dei migliori amici di mio fratello. Bella merda.
Si sono fatti compagni quando uscivamo in quattro e hanno capito di essere praticamente la coppia esatta dell'altro. Cioè all'inizio ero molto felice di questa amicizia.. ma quando Silvia e Manuel si sono lasciati, siamo rimasti un trio avvincente, o meglio io facevo (anche in quel caso) il terzo incomodo.
Ho pensato parecchie volte che Manuel preferisse mio fratello a me.. Poi certo chi veniva ad abbracciare e accarezzare, facendomi prendere una bellissima sbandata per lui. Non riesco a capire ancora come io possa continuare a volere uno simile: ma, santa banana, non è di certo il più bel ragazzo della provincia ma..
Lui è uguale, identico, spaccato a Darren Criss. Il mio cantante preferito di cui mi sono presa una cotta gigante ma con la differenza è che io sono a conoscenza del fatto che lui non mi conosce..
Lo stesso carattere calmo, i suoi lineamenti dolci, il fisico magro.. No, quello lo escluderei. Ma il punto è che viaggiamo su due rotte identiche.
Senza volerlo, faccio picchiare la mano contro la portiera e Alex smette di parlare
Mam. Violetta pensavo dormissi..
Sospiro pesantemente, mettendomi seduta composta.
Viol. L'avevo capito che non lo sapevate: parlavate di Manuel. -Alex spalanca gli occhi incredulo. Probabilmente non si aspettava che, da grande furbacchiona, avessi ascoltato tutto. Magari una parte.. - ma perché ne parlate a bassa voce? Io penso ad altri ora..
“ Ma quando mai”. Scuoto il capo, osservando fuori le macchine ferme attraverso il finestrino.
Abbasso il sopracciglio, picchiettando le dita sul braccio di Alex.
Viol. Siamo fermi? In autostrada? - scuote il capo, sussurrando un “controlla meglio”. Difatti ci sono vari edifici con l'insegna “Hotel” – cioè ho dormito tutto il viaggio?
Scoppiano a ridere tutti e tre, facendomi rimanere senza parole.
E vorrei sprofondare: se avessi dormito due ore in più, stanotte, non sarei ridotta in questo stato indecente. Si, perché Chloe non può aspettare.. Chiaramente.
Alex. Ti sei persa anche il cd dei Paramore, dato che dormivi così bene non ti abbiamo svegliato.
I miei piccoli neuroni collegano le frasi di mio fratello e capisco che, accidenti, sono sfigata da far paura.
Appoggio il collo contro lo schienale, sospirando.
Pap. Prova a pensare se l'Hotel è una figata unica? - picchietta il dito sul manubrio, sorridendo – dai l'anno scorso era una merda.. Non può essere peggio.
Silenzio di tomba. Occhei, forse stiamo esagerando.. Però.
Viol. Papì devi girare in via Trapani – mi metto composta, ridendo – a destra, testa di mulo.
La macchina sosta nel parcheggio e capisco che non dovevo partire col pregiudizio del hotel a quattro stelle. Banane, questo posto fa schifo.
L'edificio ha delle pareti azzurro mare e, come ingresso, c'è una rampa di dodici scale con delle rifiniture bianche. Deve avere minimo trenta anni 'sto posto.
Apro la porta e appena appoggio il piede sull'asfalto, per finire la serie di tutteamecapitano, finisco in una pozza.. Con l'infradito. Con questo fortunatissimo evento posso sospettare solo due cose: O un cane ha fatto la miniatura del lago di Garda accanto a me o il tempo non è stato dei migliori.
Sbatto con rabbia il piede, scendendo con le miliardi di borse che mi sono portata.
Osservo la gente che mi passa accanto e, dal colorino pallido, capisco che il mio secondo pensiero è giusto: ha piovuto e, dato che la nuvola di Fantozzi mi perseguita ovunque vada, non smetterà anzi..
Cammino scazzata verso l'ingresso, pensando che probabilmente mi fucileranno appena entreremo in camera. Ahimè, è colpa mia se siamo qui.
Scuoto il capo, alzando gli occhi al cielo. Sono morta: mi faranno dormire sul balcone.
Apriamo la porta e, con lo sguardo esterrefatto, Alex fa il segno della croce.
Scoppio a ridere, dandogli una gomitata sul braccio. Lui esagera.. però.
Le pareti sono di un colore strano; non si capisce se è una colorazione scura o semplicemente la mancanza di luce.. alle dieci di mattina.
Volto il capo e i divanetti sono di un colore panna.. o di qualsiasi colore ancora non definito dall'essere umano.
Esco un momento a prendere l'aria e una ventina di signori anziani mi guardano come se, al mio posto, ci sia un alieno. Occhei non sono bellissima, però che esagerazione.
O resto qui a fare l' E.T della situazione o entro a guardare la hall dalla grande luce.
Sospiro pesantemente e, non so come e quando, lo sguardo mi cade nell'angolo bar.
Ci sono due signori, stranamente anziani, e tre ragazzi. Santa Banana, è un miracolo? Dalla sfiga che ho, minimo stanno andando via.
La ragazza dai capelli castani ride e successivamente lo imita il ragazzo molto più alto, decisamente poco filiforme.. E poi c'è quello che tiene la testa bassa.
Il cellulare mi vibra e lo estraggo per vedere chi può chiamarmi. Le mani mi sudano ma chiaramente c'è una possibilità su mille che lui mi mandi un messaggio.
La tua ricarica da 25 euro è stata effettuata. No, mi correggo. Una su un milione.
Viol. Alex per caso – alzo la testa e, come per magia, mio fratello non c'è. - ma miseria.
Non credo che mio fratello abbia la velocità di Flash Gordon ma di certo ha una lingua biforcuta. Difatti è finito nel gruppo di ragazzi ad atteggiarsi, come il fighetto sia chiaro. Ricordate quando ho detto che mio fratello ci assomigliamo in alcune cose? Ecco, ritiro tutto. Lui è un piccolo presuntuoso che non è felice se non ha le attenzioni su di sé.
Mi avvicino, cercando di allontanarlo. Ma, dall'uniforme, capisco che i due ragazzi lavorano come camerieri. Il gigante, poco filiforme, parla animatamente con mio fratello e poi c'è quel ragazzo che non ha alzato la testa dal suo cellulare.
I capelli ricci gli coprono il viso e l'unica cosa che posso vedere sono le dita affusolate, dal colorito biancastro. Di certo non ama molto la sdraio e l'ombrellone.
Le sue unghie sono minuscole e, senza volerlo, sorrido. È decisamente ansioso, il ragazzo dai capelli ricci.
È decisamente più grande di me ma non troppo; la giusta altezza. Proprio come dovrebbe essere il mio ragazzo ideale.
Il fisico, di certo, non è dei migliori: la pancetta fuoriesce dai pantaloni neri e delle splendide forme generose si possono notare sul lato opposto.
Alex. Aspettate – sento la sua mano appoggiarsi sul mio braccio e, impegnata ad osservare il “ragazzo dagli splendidi capelli ricci” , sussulto – lei è mia sorella, Violette. È molto timida, parla col cavatappi.
Alzo lo sguardo al cielo, sbuffando. E la solita affermazione da prevenuti fuoriesce.
Con questa “super” presentazione, scopro che il gigante si chiama Giuseppe e la ragazza castana dal sorriso solare, Beatrice. Proprio come la musa di Dante.
Mio fratello parla a macchinetta con il ragazzo gigante mentre io e la ragazza continuiamo a fissarci, in silenzio.
Che ci stiamo studiando è dire poco: peccato che lei sia meravigliosamente bella confrontandola a me.
I suoi capelli toccano le spalle e sono lisci, di un colore tendente al castano-nero.
La sua pelle è leggermente colorita e il suo fisico è perfetto; ha seno e culo. Quello che io non ho, da .. sempre.
Il signore anziano ci interrompe, appoggiando la mano sulla spalla di Giuseppe.
Sign. Andate a prepararvi che tra poco si torna a lavorare.
E appena guardo il “titolare” scoppio a ridere: si nota benissimo che indossa un parrucchino. Non so cosa mi faccia più pena: il fatto che lo porti o che si vede da otto miglia di distanza?
Sento le voci di mamma richiamarci e capisco che anche noi dobbiamo allontanarci.
Salutiamo con un brevissimo gesto con la mano e inizio a pensare.
Si, perché se ve lo state chiedendo “il ragazzo dagli splendidi capelli ricci” non si è presentato e ha tenuto la testa abbassata tutto il tempo.
Magari si chiama Pollastronzo, Bigo, Natale.. o magari non parla la nostra lingua e utilizza quei programmi per l'Iphone per tradurre le voci nella sua lingua.
Magari soffre di dislessia, o è sordo, muto.. ma il punto è che io non so 'na banana di lui.
Cammino accanto a mio fratello che, stranamente, è muto.
Viol. Mi dici che succede? - si volta verso l'angolo bar, aprendo la bocca per richiuderla successivamente – Alexander Lagaliardi.
Mi supera, alzando le braccia in segno d'arresa.
Alex. Non ho niente brutta istrice che non sei altro – scuoto il capo – e non parlare troppo che ti si brucia la lingua.
Sospiro, incrociando le braccia sotto il seno.
Avrei dovuto sopportare anche lui nei tredici giorni qui?



..

La musica dei Subsonica mi accompagna mentre velocemente premo sulla tastiera del computer. Solitamente non scrivo prima di mangiare perché so che non riuscirei a fermarmi ma qui, dove il tempo è contato, devo sfruttare ogni possibilità che mi rimane.
Siamo nella nostra camera, nuovissima e con un bagno enorme.. Che di certo sarà sempre occupato da mio fratello, maniaco assurdo dei suoi capelli alla fighettolandia. Sa che le ragazze gli sbavano dietro anche se indossasse un sacchetto dell'immondizia: è bellissimo, è intelligente e soprattutto ha una parlantina che affascina. Il mio esatto contrario..
Ma ha anche lui un difetto; è di un vanitoso da far paura. Probabilmente se lo dovessi offendere sul suo aspetto, mi rinnegherebbe come sua sorella e mi impiccherebbe. Si, anche perché con tutti i soldi che si spende in lampade e cerette.
Le immagini dei protagonisti della mia storia si creano mentre la musica si diffonde. Chiudo gli occhi e lascio la mia mente viaggiare in quel mondo delizioso che si è creato davanti ai miei occhi: darei qualsiasi cosa pur di vivere nella mia immaginazione perché sognare, l'amore vero e non provarlo sulla tua pelle, ti lascia l'amore in bocca. Far avvicinare le labbra dei protagonisti, i corpi, e non sapere come ci si sente nella realtà.. Ti fa sentire un'emerita stupida che scrive come una ninfomane. Una pazza di amore, incontri riavvicinati mai provati sulla tua pelle. Qualcosa di nuovo che vorrei provare, sentire i brividi delle dita che percorrono sulle tue braccia, i baci dolci sul collo, la sua mano che stringe forte la tua. Si, quelle cose che fanno i fidanzati.
Ma all'improvviso le mie orecchie vengono coperte dalle cuffie giganti e mi fanno sussultare appena sento la canzone.
Alex. Barbra Streisand Uh, Uh.. - lo fulmino, sentendo il mio cuore battere forte dallo spavento – massu non è niente di che.
Chiudo bruscamente la schermata del computer, appoggiandolo sul letto.
Viol. Lasciami stare – mi siedo sullo sgabello del bagno, borbottando a bassa voce. Mi trascino con l'oggetto vicino al lavandino, immergendo le mie mani nello scorrere dell'acqua fredda – Ale.. Non è che..
Mi alzo in piedi, scuotendo le mani con l'intento di asciugarle.. Inutilmente direi.
Esco dal bagno e, nonostante l'aria condizionata a pala nella stanza, sento il mio corpo surriscaldarsi dalla rabbia.
Mio fratello sta leggendo il mio computer. Correggo: mio fratello sta leggendo Open Office e questo non va assolutamente bene.
Viol. Alessandro Lagaliardi – ridacchia, sfottendomi con la sua faccia da schiaffi e il suo “ è Alexander comunque” - fa lo stesso! Lascia il mio computer.
Mi butto a peso morto su di lui, cercando di impossessarmene il prima possibile.
Ale. Gli prendo il viso a coppa, travolgendola in un bacio appassionato. E aspetta – guarda sullo schermo, recitando con vena romantica barra presa per il culo - Sorpresa, inizio ad mordergli piano il labbro inferiore fino a quando non mi asseconda.. Ahperò. Violette basta guardare i film pornografici!
Gli prendo il computer, mettendolo sotto il braccio.
Viol. Sei una merda. - mamma e papà si alzano dal letto, facendo segno di scendere per il pranzo. Mi avvicino ad Alex, sussurrandogli all'orecchio – spero che quelle pennette al ragù ti facciano strozzare.
Apro la porta e percorro le scale con rabbia, cercando di non scontrarmi con la gente che mi passa accanto.
“ Magari in un futuro c'è posto per noi due”. Sbatto le palpebre, sentendo il mio cervello elaborare frasi senza senso.
Alex mi passa accanto e, senza volerlo, il mio sguardo finisce sul suo braccialetto di pelle. Esattamente come il suo.
Accelero il passo, entrando velocemente nella sala da pranzo.
La gente è seduta nei vari tavoli, coperti dalla tovaglia bianca e decorazioni sull'azzurro/blu. Il grande tavolo bandito di enormi vasche di verdure, dove tu puoi scegliere quale prendere senza che nessuno ti dica niente.
E voltando il capo, posso notare i camerieri. Beppe e il ragazzo dagli splendidi capelli ricci. Quest'ultimo indossa una camicia bianca, rammendata sui gomiti e i ricci ribelli sono raccolti in una coda poco stretta e le ciocche più piccole gli scivolano sulla fronte bianca.
Cammino verso il tavolo da poco assegnato, cercando inutilmente di guardare il cameriere misterioso che tiene il capo abbassato nella nostra direzione.
Alex. Simpatico quel cameriere – sbatto le palpebre, liberandomi dello strano stato di trans che si è creato nella mia testa – si, il ragazzo lavato nella candeggina.
Scuoto il capo e, istintivamente, lo difendo.
Viol. Parli tu che ti fai di lampade e autoabbronzanti – mi guarda con la faccia sbalordita. Sto difendendo il ragazzo misterioso? - ora zitto e mangia.
Infilo la forchetta nel piatto e continuo a pensare.
Che sta succedendo? Diamine. Violette prendi atto delle tue azioni.
Sento la presenza di qualcuno di fianco e alzo la testa, per vedere chi sia.
Il ragazzo misterioso. Riccioli d'oro. La sua pelle candida, bianca e perfetta. Le sue labbra carnose. Il profumo dolce dello shampoo dei capelli.
Rabbrividisco dalla deliziosa sensazione.. Ma nonostante tutto, guarda tutti tranne me. Si, la comica della giornata.
Cam. Ne volete ancora? - scuotono tutti la testa ed io rimango impassibile. Dicono all'uniscono un “Grazie”. - Prego.
Come può essere possibile? Okkei so di non essere bellissima ma addirittura evitarmi. Infilo con rabbia la forchetta nel piatto, prendendo varie pennette.
Alex. Rabiosa? - la sua presa per il culo mi fa alterare e gli do un calcio sotto il tavolo – ahi, a cuccia.

**

Guardo il telefonino, osservando l'ora. Le tre e tredici.
Ovviamente tutti stanno dormendo o la maggior parte sta scendendo in spiaggia.
Io ho deciso di stare qui, sulla sedia di un tavolino. Quello nel lato più nascosto così nessuno mi vede, a scrivere sul block notes dalla copertina nera.
“ Mi hanno detto che l'amore cambia modo di guardare le persone. Ed è vero, probabilmente. Mi sono ritrovata qui, in questo angolo a sperare che la mia protagonista si innamori del ragazzo che le corre dietro, sapendo perfettamente che sono io che scrivo. Inutile vero?”
L'ebrezza dell'aria del mare mi fa stare bene. Qui non mi conosce nessuno.
Sono quella della stanza centonove, quella coi capelli ricci e gli occhioni grigi.
Niente di più, Niente di meno. Le cuffie nelle orecchie fanno risuonare Bruno Mars e la sua “Just the way you are”. Se qualcuno me la dedicasse una volta..
Chiudo gli occhi, alzando il volume dell'Ipod.
When i see your face, there's not a thing that i would change, Cause you're amazing, just the way you are..
La melodia si dissolve e, all'improvviso, sento il rumore di un piatto che cade.
“ Valerio! Santo Dio vuoi imparare una volta a prenderli in mano bene, 'sti maledetti piatti?! E dove vai ora? Valerio, cazzo!”
Tolgo le cuffie, appoggiandole sul tavolo. Mi metto in piedi, camminando piano verso la finestra vicino alla cucina.
Quella più grande si spalanca e, con fare abile, il ragazzo dai capelli ricci ne esce.
I suoi capelli sono sciolti, il pacchetto delle sigarette in mano, gli occhiali spessi appoggiati sul naso perfetto.
Mi guarda sorpreso ed io, non sapendo cosa fare, indietreggio piano.
“Aspetta”. Mi fermo, non riuscendo a capire se è un sogno o ha davvero parlato.
Estrae la sigaretta dal pacchetto, prendendo dalla tasca dei pantaloni l'accendino azzurro cielo.
Viol. L'hai spaccato tu il piatto? - sorride, appoggiando l'involucro di carta sulle sue labbra rosee – sperando che ne sia solo uno.
Espira il fumo dalla sua bocca, scoppiando a ridere.
La sua risata è contagiosa e mi ritrovo così, a sorridere al cameriere del hotel.
Cam. Non si preoccupi lei – avvolgo le mie braccia sotto il seno, stringendo i lati della maglietta gialla di Spongebob – e poi fa sempre così Jack Castoro..
Abbasso la testa, scoppiando a ridere. Eppure non mi sento in imbarazzo.. nonostante stia parlando con lui, girato dalla parte opposta.
Viol. Puoi darmi del..
Si volta velocemente, appoggiando la schiena alla ringhiera.
Cam. Maglietta di Spongebob. Cos'è? Ti piacciono le spugne dei piatti?
Alzo gli occhi al cielo, camminando lentamente verso il muro. Le giuste distanze Violette.
Viol. In realtà, l'ho comprata solo perché la mia amica ne è pazza. Io non amo – tiro la maglietta verso il basso, sentendomi in imbarazzo totale – 'sto coso.
Lo guardo e posso intravedere le lunghe ciglia nere. Spesse, folte e lunghe.
Meravigliosamente perfette, esattamente come lui.
Scuoto il capo, cacciando via il pensiero. È il cameriere Violette! Diamine banana!
Cam. Si, in effetti non è poi così bello. È un cartone animato .. particolare.
Fa un passo verso di me, tenendo il capo abbassato. Mi mordo il labbro, sentendo il cellulare vibrare nella tasca.
Viol. Posso chiederti una cosa? - batte la sigaretta tra l'indice e il medio, annuendo – perché tu..
Ma la voce di Beppe risuona dalla cucina, continuando a battere la mano sul vetro.
Cam. Signorina vuole finirla? - mi allunga la mano, porgendomi la sigaretta a metà – per ora posso donarle questa.. però.
La prendo, nonostante io non fumi. È sua.. ma la voglio tenere ugualmente.
Viol. Grazie.. e.. - si inchina mettendosi seduto sullo spigolo della finestra, di schiena sia chiaro – attento ai piatti.
Scoppia a ridere, rientrando.
Ma forse le mie vacanze non saranno così brutte. No, decisamente.





Edited by ‚quinn - 24/8/2011, 23:12
 
Top
‚chloe
view post Posted on 30/8/2011, 18:41






Ragazza occhi cielo

La musica assordante dei Paramore si diffonde nella camera ed io, con la testa sotto il cuscino, lancio il peluche verso Alex che dorme mezzo nudo.
Viol. Zozzone spegni quella sveglia! - si mette seduto, allungando la mano verso il mio cellulare – ecco, bravissimo.
I miei genitori sono già in piedi e probabilmente saranno scesi. Io e Alex abbiamo due cose in comune: il disordine e il ritardo. Siamo letteralmente la disperazione di mamma, non che gliene bastasse uno.. Ma due.
Mi metto seduta sul letto, tirandomi la maglietta di Darren fino alle ginocchia.
Alex. Ma non hai portato niente di più comodo? - alzo il dito medio, andando verso l'armadio per estrarre il costume nero – finesse saltami addosso. Su insomma.
Mi volto verso il letto e lo sguardo finisce sulle sigarette. Il ragazzo misterioso.
Prendo il costume e vado senza ripensamenti al bagno. Sto combinando un disastro, punto. Il cameriere no.. ma è fantasticamente bello. I capelli ricci, gli occhi che non ho mai visto, le labbra carnose, il naso perfetto.
Infilo il costume, raccogliendomi i capelli in una coda molto alta con alcune ciocche che ricadono sul davanti.
Il vestitino nero con dei minuscoli fiorellini mi snellisce la vita e da maggiore prosperosità al mio seno, di certo non sviluppato.
Del mio corpo ho sempre amato le mie mani; non sono troppo grandi e le mie dita lunghe danno un tocco molto raffinato. Si, posso dire così.
Le guardo, ammirando lo smalto azzurro. Annuisco, sorridente.
Esco e, con una velocità insolita, prendo la borsa col cellulare.
Viol. Alex diamine vuoi sbrigarti?! - mi avvicino a lui, sistemandogli la maglietta piegata sulla schiena – sei peggio di un bambino.
Ridacchia, allacciandosi il cordone dei pantaloncini blu cobalto.
Alex. Ha parlato la donna vissuta. - alzo gli occhi al cielo, sentendo il suo braccio avvolgersi dietro la mia schiena – dai fiorellino mio. Andiamo a fare colazione.
Apro la porta, tenendo la sua mano stretta alla mia.
Viol. Ale? - mi guarda mentre percorriamo le scale – posso chiederti se hai sentito Manuel?
Il suo sorriso diventa una smorfia, tipica quando non sa che dire.
So che non dovrei parlarne perché incomincerei a deprimermi per il nulla.
Alex. Tu sei masochista e cocciuta – faccio un sorriso fintissimo. - comunque no. Si fa trovare .. offline.
Sospiro, fingendomi triste. Non so cosa mi sta succedendo.. ma sono felice.
Cioè non provo rancore. Che mi stiano facendo bene questi giorni qui, a Rimini?
Entro nella sala e poche famiglie sono sedute al tavolo. Probabilmente tutte sono scese prima.. e poi c'è il cameriere da riccioli d'oro.
I capelli sciolti sulle sue spalle e il gilet nero slacciato, mostrandomi con mia enorme l'addome non troppo arrotondato.
Sistema i tovaglioli sul tavolo accanto al grande buffet ed io, con fare timido, mi avvicino piano.
Viol. Ciao – accenno un piccolo sorriso, prendendo il piatto piano – ehm Buongiorno.
Alza la testa, notando finalmente il suo viso. Quei meravigliosi occhi che teneva nascosto: il loro colore è castano chiaro, meraviglioso con quelle venature calde.
Un perfetto miscuglio dei vari tipi di cioccolato. Le lunghe ciglia gli danno quel tocco di classe, di profondo, e sento il mio cuore battere forte.
Le labbra rosa, carnose ed invitanti. Come due fragole da mordere..
Cam. Buongiorno signorina – sento le mie guance infuocarsi appena sento la sua voce: Calda, vellutata, emozionante. Metto gli affettati sul ripiano e mio fratello, incerto, guarda me e poi lui – Buongiorno.
Allunga la mano sul mio bacino, stringendomi a sé. E poi ci sono quei lati di mio fratello, protettivi, che ti fanno capire quanto può essere geloso. Soprattutto quando qualcuno dell'altro sesso mi guarda.
Alex. Ciao Valerio. - alzo la testa, guardandolo sorpresa. Quindi il ragazzo dai capelli meravigliosi ha un nome! Meraviglioso.. Ma smettila, Violette – c'è sempre così tanta gente alla nove e mezza?
Appoggio le due brioches sul piatto, continuando a guardarlo mentre sul suo viso, dal lineamenti fini e dolci, appare una risata contagiosa e solare.
Valerio. Allora questo è il suo nome. Persona coraggiosa, forte e sana.
Deposita i vari tovaglioli sul carrello, girandosi verso di noi.
Val. Eh, solitamente qualcuno c'è.. ma è lunedì. - alza le spalle, sospirando – e non arriva praticamente nessuno.
I ricci sono di un definito da fare invidia, le labbra che si muovono piano e.. Maremma maiala. È bellissimo, non posso contraddire la mia mente.
Viol. Alex – gli porgo il piattino contenente la sua colazione – mettilo sul tavolo che prendo i cappuccini.
Mio fratello ci guarda decisamente incuriosito per poi seguire il mio consiglio.
Valerio mi fissa mentre io, da finta menefreghista, mi avvicino alla macchinetta.
Muove alcuni passi verso di me, sentendo la sua presenza sempre più vicina.
Val. Allora.. ragazza che non ha un nome, che studi frequenti? - premo sul pulsante, notando la scritta “erogazione” sul display – Ehm, intendo che università frequenti?
Alzo il capo, sorridendo senza parole. Mi da venti anni! Cioè che io abbia un fisico superiore della mia età ci sta.. Ma venti? Che ha bevuto?
Viol. Non dirlo a nessuno.. - sorride e mi sorprendo su come mi possano uscire le parole davanti ai suoi denti bianchi e perfetti – ma io ho sedici anni..
Spalanca gli occhi, decisamente sorpreso. È così strano?
Prendo la tazza appoggiandola sul vassoio mentre lui me ne porge un'altra.
Val. Solitamente dalle mie parti, le ragazze così hanno venti anni - allungo la mia mano verso la sua – non te ne avrei mai dati sedici.
Le sue dita si avvicinano alla mia mano e, senza pensarci due volte, alzo il capo.
Le sue iridi cioccolato incontrano le mie e gli zigomi sul viso si colorano di rosso.
Sorride e, lentamente, accarezza il mio indice con movimenti circolari.
Viol. Valerio.. - e pronunciare il suo nome mi fa un effetto particolare. Il mio cuore inizia a battere freneticamente e quella sensazione stramba si forma nella mia pancia – il cappuccino.
Batte leggermente le palpebre, distogliendo il suo sguardo dal mio.
Val. Si, certo. - mi supera, inserendo la cialda nella macchina. Il silenzio assoluto si manifesta tra di noi; non so che succede. Picchietto piano il piede, cercando di perdere la condizione del tempo.. e di quelle lancette dell'orologio sopra di noi che, come se non ci fossimo resi conto, ha difficoltà a passare. Per fortuna o viceversa, il timer indica che la bevanda calda è pronta. La prende, porgendomela – tenga.
Cerco il suo sguardo ma, di mia sorpresa, si allontana.
Scuoto il capo, tenendo le due tazze in mano. Mantengo lo sguardo sulle mattonelle, avanzando piano verso il tavolo.
Alex. Alleluia – mi siedo, affondando il cornetto vuoto nel cappuccino caldo.. o meglio tiepido – Ehi, Violette.
Sospiro pesantemente, guardandolo con un sorriso fintissimo.
Viol. Su Ale, mangia e stai zitto. - appoggia la sua mano sulla mia guancia, spostando il mio sguardo nella sua direzione. I suoi occhi incontrano i miei e, nonostante tutto, mi viene voglia di dirgli la verità. “ C'è la possibilità che io possa prendermi una sbandata per lui e non vorrei. Ma quei occhi cioccolato non li ho mai incontrati nella mia vita; sono magnetici, perfetti, caldi, accoglienti. Sono quello di cui avrei bisogno ora, nella mia vita. Ma sono sfortunata e tra dieci giorni, di questa vacanza, rimarranno solo i cocci.” Sorrido, sentendo il mio sguardo ricadere verso la dispensa davanti a me. Valerio mi guarda di sfuggita, appoggiando i vari coltelli nel cassetto. - mi potresti dire l'ora?
Abbassa la testa, controllando sul cellulare. Il mio sguardo finisce verso di lui e socchiudo lentamente le labbra per parlare ma.. è come se la mia voce sia sparita.
Forse proprio come la mia capacità di ragionare con la testa..
Alex. Un quarto alle dieci. Su, mangiamo che poi andiamo in spiaggia con mamma e papà.
Appoggio il cucchiaino nel liquido praticamente freddo.
Mi mordo il labbro, osservando attentamente la tovaglia azzurra.
Quelle iridi castane dalle venature calde continuano a riscaldare la mia mente, quella pelle candida, quei ricci definiti.
Sorseggio piano il liquido, inebriandomi del gusto delizioso del caffè misto alla schiuma.
Lecco piano il contorno delle mie labbra, rialzando il mio sguardo per rincontrare il suo. Costantemente indirizzato dalla mia parte.
La mano stringe forte la forchetta e la mascella è contratta.
Accenno un piccolissimo sorriso ma, al posto di rispondere, deposita bruscamente la stoviglia sul tavolo.. Camminando velocemente verso la cucina.
Faccio una smorfia tra l'arrabbiata e il perplesso. Ora è ufficiale: io non ne capisco niente di maschi. Assolutamente.

Valerio.
Passo davanti al lavello della cucina, dando un calcio alla sedia nel lato.
Beatrice si volta verso di me, guardandomi stranita.
Val. Mavaffanculo – continuo a camminare verso il corridoio che porta al bagno, sentendo la voce della ragazza risuonare nella mia testa – lasciami stare, Bè.
Tolgo il gilet, appoggiandolo sulla panca dei vestiti da lavare.
Apro la porta del bagno, richiudendola con una forza eccessiva.
Chiudo gli occhi, cercando di calmarmi inutilmente.
È una cliente del hotel, giovane e .. bellissima. Perché è capitata qui?
Io non posso provare niente per nessuna. Lei partirà ed io.. resterò in questo hotel di merda.. con un capo che non vede l'ora di cacciarmi .
La porta si apre lentamente e la faccina simpatica di Beatrice sbuca fuori.
Bea. Posso entrare? - annuisco per poi alzare successivamente le spalle – allora che ti succede, fratellone?
Si siede a gambe incrociate sulla cesta di vimini. E c'è una cosa che nessuno sa: Beatrice è mia sorella. Abbiamo due anni di differenza e non ci assomigliamo molto. L'opposto dell'altro.. e dato che nessuno gli da diciassette anni, fingiamo di essere amici. È da sempre la mia più grande amica; è un'ottima ascoltatrice ed è venuta qui perché avrebbe dato qualsiasi cosa pur di stare con me.
Siamo cresciuti da sempre insieme e, dopo la mia licenza estiva al hotel, si è fatta assumere anche lei.. come lavapiatti.
Val. Ma niente.. - la sua dolce dolce diventa seria e un “ Valerio Scanu” esce dalla sua bocca – okay, potrebbe piacermi una ragazza.
Spalanca gli occhi, decisamente incredula. L'ultima volta che è successo, la ragazza in questione è uscita con la frase di “ mi dispiace Valerio ma credo che tu abbia confuso le mie attenzioni. Sei solo mio amico”. Ed è stata proprio Federica a strapparmi il mio primo due di picche.
Bea. Aspetta! - si alza, avvicinandosi con una camminata così stramba che mi fa ridere – tu, Valerio Scanu, ti sei fatto conquistare! Chi è la fortunata?
La ragazza occhi cielo. I lunghi capelli ricci, le labbra carnose, i lineamenti dolci.
È di una bellezza particolare; ci sono ragazze sicuramente più belle ma.. lei ha quello sguardo. Quegli occhioni grigi, quasi trasparenti.
Val. è una ragazza.. - mi punta il dito contro il naso, increspando le labbra in una smorfia buffa. “ E grazie al cazzo” la sua voce esce stridula – non ti dirò nient'altro .. Anzi in realtà non volevo nemmeno farlo, gazzettino.
Incrocia le braccia sotto il seno, iniziando a borbottare come una bambina.
Bea. Sei proprio uno stronzo! - alzo le spalle, appoggiando le mani sulle sue spalle – almeno lei ricambia?
Un masso gigante mi cade sulla testa, tipo Willy Coyote.
Lei ricambia? A questa domanda non so rispondere... Cioè mi guarda attentamente, si accarezza le labbra, la vedo sussultare..
Ma poi la storia finirebbe così: Lei se ne andrà mentre io resterei qui.
Val. Non lo so. - spalanca gli occhi, incredula – è che.. è così simile a te.
Abbassa la testa, prendendo dalla tasca il cellulare.
Bea. Chiusa – annuisco, incontrando il suo sguardo. Il suo tono infelice mi fa capire, anche senza volerlo, quanto lei ci sta male. Non ha mai accettato il fatto che accanto al suo nome ci sia affiancato questo aggettivo. - hai paura di buttarti, vero?
La guardo seria, ripercorrendo il momento imbarazzante creato pochi minuti fa.
Non mi darei pace: non averci provato con lei, non essere riuscito a sentirla tra le mie braccia.
Ma riuscirei a sopportare un secondo”due di picche” da una ragazza come lei?
È destino che ormai che io diventi quello che fa per te. Magari hai ragione, caro Vasco..
Val. Si.. ma non voglio vivere col rimorso di non averci provato – sorride intenerita. Mia sorella è sempre così romanticona – eddai Beatrice! Già mi imbarazzo a dirlo a qualcuno, tu arrivi con quel sorrisone da teenager.. innamorata.. BEATRICE.
Spalanca gli occhi, camminando velocemente verso la porta del bagno.
Bea. Il capo chiama. - esce velocemente, sistemandosi il grembiule – ciao.
La inseguo, prendendo gli occhiali dalla tasca dei pantaloni.
Val. Beatrice dove pensi di andare? - entriamo in cucina e lei, da vera menefreghista, prende i piatti – no, ora mi dici che ti succede..
Apre il getto del rubinetto, mettendo le mani sotto per regolare la temperatura dell'acqua.
Bea. È che.. niente. Vai a prendere le ultime cose in sala, brutto poltrone.
La scruto attentamente e il suo mordicchiamento di labbra mi fa capire l'esatto contrario. Ora devo scoprire cos'ha: infondo lei, nei miei confronti, c'è sempre stata.. è il minimo che possa fare per lei.
Torno in sala e, davanti a me, ci sono solo i tavoli vuoti. Faccio ricadere il mio sguardo sull'orologio e le lancette sono puntate sulle dieci e un quarto.
Inizio a raccogliere le varie tazze, incominciando a pensare alla mia vita.
Si, perché vi starete domando come mai, un ragazzo di diciannove anni appena compiuti, abbia deciso di venire qui. Il motivo c'è: Voglio cantare
Ma, avendo un'intera famiglia, che lavora nel settore alberghiero.. Non c'è spazio per i miei sogni, come per quelli di mia sorella. Io, ossessionato dalla musica, lei dalla moda. Viviamo in un paese dove non si possono realizzare le proprie aspettative.. Quei desideri che coltivi con tanta cura.
Mi fermo davanti al tavolo della ragazza “occhi cielo”. Appoggio la mia mano destra sul cucchiaino, spostandolo lentamente.
La busta dove si mette il tovagliolo è completamente disegnata: scritte, loghi, immagini. La sollevo, sorridendo spontaneamente.
“ Mad About You”. Traccio, col pollice, i contorni della calligrafia corsiva e marcata.
Mi siedo al suo posto, iniziando a leggere i vari testi. Forse ho trovato un pretesto per iniziare la conversazione.
Sorrido, annuendo. Si, decisamente.


Violette.
Sistemo la camicia di jeans, allacciando i vari bottoni sul seno.
Alex mi guarda con una faccina da finto sorpreso, leccandosi le labbra.
Viol. La smetti? - abbasso il capo, prendo i due lembi del tessuto per tirarli sulla scollatura – sei un maniaco.
Mi giro di schiena, continuando il lavoro.
Alex. Stasera mi tocca uscire con la paletta delle mosche. - volto il capo verso di lui, alzando il sopracciglio – soprattutto da..
Lo fulmino, avvicinandomi velocemente a lui.
Viol. Ti giuro Alessandro che ti faccio a pezzi. Stai zitto, per favore.
Incontra il mio sguardo e sospira pesantemente.
Alex. Sappi che lo faccio solo perché non ti ha toccato. - sussurro a denti stretti un “ non ci ha nemmeno provato, se per questo”. Scuote il capo, mettendosi in piedi. - una settimana e vi troverò insieme.
Spalanco gli occhi, sentendo le mie mani sudare e il mio cuore battere forte.. Anzi fortissimo. Cosa sta facendo mio fratello?
Viol. Aspetta. - mi metto davanti a lui, controllando il suo sguardo sul mio corpo – come fai a dire questo? Manuel non ti avrà..
Porta le sue mani sulle mie gambe, abbassando leggermente i pantaloncini.
Alex. Onestamente non starei parlando di lui. - e lì capisco che.. ho di certo confuso le sue intenzioni – e vorrei solo che, appena quella porta del bagno si aprirà, tu non dica niente ai nostri genitori. Siamo venuti per stare insieme, ti prego. Non rovinare tutto.
Mi supera, lasciandomi con l'amaro in bocca. Me lo sarei perdonato?
Viol. Io sono pronta e.. scendo. - apro la porta, richiudendola con rabbia – scusatemi.
Percorro il corridoio, tenendo la testa abbassata.
“ Non rovinare tutto”. Accelero il passo, scendendo lungo le scale per la sala.
Entro, prendendo un piatto. Verso le verdure al suo interno, guardando con la coda dell'occhio l'entrata della cucina.
L'olio inumidisce il polpastrello del mio pollice e, spontaneamente, porto il dito vicino alle labbra per gustarne il sapore in bocca.
Tengo il piatto tra le mie mani, cercando Valerio. Mi sento così .. strana da quando c'è lui.
Con Manuel, era tutto diverso. Mi sentivo sua amica ma .. non riuscivo ad essere serena. Il pensiero che lui mentre stava con me, potesse immaginare Silvia.. Non mi dava pace. Con Valerio.. mi sento bene ma non posso essere me stessa.
Cosa potrebbe succedere se io e Valerio..
Scuoto il capo e, appena mi siedo al mio tavolo, sento la voce di Beppe..
“ Valerio. Su esci”. Sorrido, decisamente imbarazzata.
In pochi secondi, con in mano la teglia della pasta al pesto, mi passa accanto.
Cerco il suo sguardo ma.. rimango a fissare il soffitto, col cuore in mano.
Perché te lo donerei.
Abbasso il capo, affondando la mia forchetta nelle verdure condite.
Vorrei solo che i tuoi occhi cioccolato incontrassero i miei. Vorrei solo capire come si sta bene, in mezzo a tutta quella dolcezza.

Val. Ehi – alzo la testa, rimanendo senza parole – ascolta.. i tuoi arrivano tra poco o devo passare più tardi?
Lo guardo esattamente come fa lui con me. Immersa dentro i tuoi occhi.
Viol. Dovrebbero arrivare.. ora. - infatti ci giriamo entrambi verso la porta e mio fratello mi lancia un'occhiataccia – si, puoi lasciare la pasta.
Si inchina verso il mio viso, sentendo il mio cuore battere ad una velocità imbarazzante. E con nessuno ho provato una cosa simile.
Sorride, versando piano il cibo.
Val. Scrivi deliziosamente – sussurro, perplessa, un come? - ho visto le tue scritte. Sono cose così profonde, così vere.
E i miei occhi iniziano ad inumidirsi: sia chiaro, nessuno mi dice queste cose.. Anzi nessuno ha avuto il coraggio di farlo.
Viol. Sei la prima persona che me lo dice.
Appoggio la mia mano, dapprima sulla mia gamba al bordo del tavolo.
Val. Devo allontanarmi, me lo dirai il tuo nome? - abbasso la testa, sorridendo – e buon appetito, signorina.
La sua mano sfiora la mia, sentendo il mio battito cardiaco impazzire.
Alex, con la sua forza sovrumana, mi sposta, mettendosi al suo fianco.
Mam. Certo che è molto gentile, Valerio.
Sorrido a trentadue denti, mordicchiandomi successivamente il labbro inferiore.
Alex. Ma infatti.. Viene sempre lui a servirci. Chissà come mai..
Smettono di mangiare mentre io, nonostante tutto, continuo.
I loro sguardi puntati su di me non mi permettono di mangiare in pace.
Viol. Volete continuare a mangiare? Grazie.


Edited by ‚quinn - 4/9/2011, 22:00
 
Top
21 replies since 3/6/2011, 14:07   287 views
  Share